Era da un po’ di tempo che non parlavo di politica. Le ultime settimane non sono state di certo un periodo, per così dire, politicamente attivo. Si, Berlusconi si dibatteva per ottenere il voto segreto, il M5S ha ottenuto il voto palese, il PDL, come al solito, minacciava una fantomatica crisi di governo e molti Ministri hanno viaggiato in giro per l’Europa ma, nessuno di questi episodi ha suscitato in me la voglia di prendere una netta posizione al riguardo. D’altronde che Berlusconi si lamenti, che i Ministri vadano il giro per l’Europa non si sa bene a concludere cosa e che il PDL difenda il proprio capo, per la maggior parte degli italiani, questi avvenimenti, rappresentano la routine politica. Negli ultimi giorni però, è successo un qualcosa che ha di netto rotto questa ormai monotona situazione di statico equilibrio. La rottura è avvenuta quando nell’inchiesta di Torino sul caso Fonsai è comparso il nome del Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, la quale, secondo i magistrati subalpini, si interessò alle condizioni di salute di Giulia Ligresti, figlia dell’imprenditore Salvatore Ligresti, tanto da concederle i domiciliari. Ora, che questa sia una chiara rappresentazione del fatto che nella giustizia italiana ci siano detenuti di seri A e di serie B è innegabile ma il fatto che un Ministro e per giunta, il Ministro della Giustizia, si interessi, perché spinto dall’intreccio di rapporti interpersonali (il figlio della Cancellieri, Pier Giorgio Peluso, era il direttore generale di Fonsai) con la famiglia Ligresti, a far ottenere a Giulia Ligresti, in carcere per il caso Fonsai, i domiciliari, giustificandosi dicendo che la poverina era denutrita, è inaccettabile.
Cara Cancellieri,
le ricordo che anche il povero Stefano Cucchi è morto per presunta (sappiamo benissimo che non è così) denutrizione e che purtroppo non aveva agganci esterni per cercare di salvarsi la pelle. Le ricordo che la sua carica istituzionale dovrebbe garantire equità e parità giurisdizionale e che non se ne può più che i nostri organi di governo si interessino a singole situazioni o a connessioni del potere esecutivo con il potere economico-finanziario. Le ricordo che i cittadini italiani sono stanchi di veder sempre andare avanti i soliti “figli di” e per questo le chiedo, di vero cuore, di dimettersi.