Si discute di precari nella Pubblica Amministrazione.Salvi fino a Luglio.

Il governo Monti non dovrebbe scendere a compromessi riguardo il precariato nella Pubblica Amministrazione. In un periodo di spending review, chi ha avuto l’opportunità di lavorare “a tempo” nella Pubblica Amministrazione ha già gustato il tocco della bacchetta magica chiamata privilegio. Procrastinare il privilegio mediante una stabilizzazione oppure creare una corsia preferenziale nei concorsi per coloro i quali hanno già prestato attività in enti pubblici, mi sembra palesemente incostituzionale.

Si pensi a tutti gli addetti inseriti nelle province; come vi hanno avuto accesso? E’ questa la domanda emblematica da porsi. E se per merito, come lo si dimostra, dall’impegno profuso?Ma l’impegno nel lavoro matura dopo il merito. Ovvio che chiunque abbia un contratto da precario si impegna molto in quanto riserba il desiderio di un contratto a tempo indeterminato.

Prima di operare secondo nuove vie bisogna

modificare l’art. 97 della Costituzione con le procedure previste all’art. 138 altrimenti ogni legge o emendamento potrebbe essere messo in discussione o oggetto di ricorso da parte del singolo.

Intanto le graduatorie dei concorsi pubblici vengono prorogate di anno in anno ma senza le relative assunzioni. Mi chiedo perché ogni tanto non vengano prese delle decisioni manichee senza deroghe o eccezioni alla regola.

In un’ottica di coerenza, si stabiliscano nuove modalità di accesso negli enti pubblici avendo il coraggio di eliminare, a questo punto, i soliti concorsi beffa.

Non ultimo, sorge spontaneo un quesito: Perché hanno da poco bandito un super concorso per l’insegnamento nelle scuole visti i precari che ci lavorano da decenni?

Salva precari si, salva precari no; vincitori di concorso si, vincitori di concorso no:Il dilemma dell’Italia dalle “cento città” di pensiero.