Doveva essere l’occasione per riflettere sul risultato del Pd siciliano alle elezioni politiche e sulle conseguenze dello “tsunami a 5 stelle”, ma nella direzione regionale del partito, a Palermo, i temi sul piatto sono stati tanti: la riforma delle Province, i rapporti col governo Crocetta, le alleanze per le amministrative, la proposta di riforma della legge elettorale per i comuni.
In molti hanno visto questo limite come un “freno” al governatore Crocetta, che avrebbe in mente di inserire la “sua” Gela fra i comuni capofila dei futuri Consorzi; è stato proprio Crocetta, giunto in direzione dopo il vertice a palazzo Chigi sul Muos di Niscemi, a chiarire la sua posizione: “Nove comuni capofila? Potranno essere anche 11 o 12″. Ma da Lupo arriva un’altra strigliata al governatore: “Serve più coesione con i partiti della maggioranza, le decisioni devono essere collegiali, serve una riunione ogni settimana”.
Crocetta prima recita il “mea culpa” (“penso che sia mancato un raccordo politico fra il governo e i partiti, e anch’io sono stato responsabile di tutto questo, ma abbiamo affrontato situazioni ed emergenze, io da più di un anno non prendo un giorno di ferie”), poi contrattacca: “Dobbiamo trovare situazioni di confronto programmatico, sapendo che oggi il programma non si fa solo con i partiti ma anche con la società”. Una battuta Lupo la riserva anche al senatore Beppe Lumia, seduto in sala e fresco di elezione nella lista del Megafono: “In futuro se un dirigente del Pd si candida in un’altra lista senza il via libera degli organismi, è fuori dal partito”.
E se il capogruppo all’Ars, Baldo Gucciardi, ribadisce la volontà di “portare avanti la riforma delle Province in tempi brevi” apprezzando “la posizione del partito incentrata sulla linea riformista avviata dal gruppo parlamentare”, è sempre il segretario regionale a calare la carta a sorpresa: “Non limitiamoci alle Province, riformiamo subito la legge elettorale per le comunali, introduciamo la doppia scheda e innalziamo il numero di comuni a turno unico”.
Storce il muso Antonello Cracolici: “La situazione è drammatica, qui è in gioco il futuro del Pd, e ci vogliamo imbarcare in una riforma elettorale a 14 giorni prima dell’indizione? Non reggeremmo. E poi, siamo onesti, se fossimo all’opposizione, alzeremmo le barricate”. Parlando delle prossime amministrative e delle alleanze, Lupo poi ha aperto alla lista Monti e a Fli.
In sala erano presenti anche Vladimiro Crisafulli e Antonino Papania, “esclusi eccellenti” alle ultime politiche, e Sergio D’Antoni. “Questa – commenta il deputato regionale Giovanni Panepinto – è la prima direzione di un partito con alcune novità importanti: mi sembra che le alleanze interne sulle quali fino ad oggi si è retto il Pd, non ci siano più”.