Si è spento ieri Dino Magnaghi, figura storica dell’AVAV. Pellicini: “Luino perde uno dei suoi uomini migliori”

Creato il 01 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Si è spento ieri mattina, all’età di novanta anni, Osvaldo Magnaghi, mitico uomo di sport, innamorato da sempre di Luino e del suo lago. Lascia un incredibile vuoto in chi lo ha conosciuto. Lo scorso aprile, in suo onore, l’A.V.A.V. di Luino aveva organizzato per i 90 anni di età.

Dino Magnaghi (Foto © ilcorrieredelverbano.it)

Chi era Osvaldo Magnaghi. “Socio Fondatore del sodalizio luinese – spiegava una nota stampa dell’A.V.A.V. – è sempre stato in prima linea nell’organizzazione degli eventi di vela che fin dagli anni 50 hanno dato lustro alla nostra Società e alla città di Luino. Dalle ‘Regate di Settembre’ alla ‘Coppa Lino Favini’ passando per 47 edizioni del ‘Trofeo del Nostromo’ ed una serie di Campionati Italiani ed Europei, il suo impegno è stato sempre decisivo per il successo di tutte le manifestazioni organizzate dall’AVAV. Anche la vela italiana ha un grosso debito di riconoscenza nei suoi riguardi: Ufficiale di Regata Nazionale ha ricoperto per molti anni il ruolo di membro della Giuria di Appello, massimo organo della Federazione Italiana Vela. Per il Suo operato caratterizzato da un’altissima competenza ed equilibrio gli è stata conferita la carica di membro del Comitato d’Onore della Federazione stessa ed il CONI lo ha insignito della medaglia d’oro al merito sportivo. Ha sempre rappresentato un punto di riferimento lucido e competente per tutte le persone che gravitano nel mondo della vela e per tutti noi dell’AVAV”.

Cosi lo ricorda il Sindaco di Luino Andrea Pellicini: “Dino Magnaghi era semplicemente una leggenda, un uomo retto che ha fatto la storia della vela. Socio fondatore dell’AVAV, è stato insignito della medaglia d’oro al merito sportivo del CONI. Ma Dino era molto di più. Anche nella vita, non aveva mai timore di andare contro corrente e di combattere per idee che, soprattutto nel dopoguerra e negli anni ’70, non era certo facile sostenere. Ma tutti lo hanno sempre stimato per la sua profonda onestà. Luino perde uno dei suoi uomini migliori.”