Intendiamoci: le agenzie di rating non sono oracoli e prendere con le molle i loro giudizi, anche se benevoli, è pratica ortodossa oltre che corretta. Tuttavia le spinte che provengono da istituzioni internazionali, siano esse private o di altra entità, come non potranno caratterizzare – almeno un po’ – l’imminente campagna elettorale? Come potranno le forze politiche non essere condizionate – almeno un po’ – dai suggerimenti altrui nel contesto di una crisi di interdipendenza? Sono domande legittime in quanto pesano i temi che influenzeranno le scelte dell’elettorato. E sul piano economico non vedo come sia possibile discostarsi troppo dall’agenda dell’attuale governo.
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