Mentre i media nazionali son tutti occupati a narrare i più nascosti retroscena del naufragio della Costa Concordia, quelli veri, quelli verosimili e pure quelli inverosimili, tanto che anche il decreto sulle liberalizzazioni presentato dal governo è rapidamente scivolato nelle seconde pagine, le cose in Europa vanno avanti e si evolvono.
Così, mentre il povero Sarkozy, deluso dagli atteggiamenti tedeschi, che si sono ben guardati dal seguire i suoi suggerimenti, minaccia di ritirare i militari impegnati in Afganisthan, per cercare di recuperare un minimo di popolarità tra gli elettori, e Mario Monti non può far altro che pregare che la Merkel cambi idea e si decida a tirare fuori i soldi per il fondo salva stati, l'unico che sembra aver ottenuto qualcosa dalla cancelliera tedesca è il Britannico David Cameron.
Una cordiale telefonata tra i due leaders ha sancito la pace tra la cancelliera tedesca e il primo ministro britannico, e implicitamente affossato la proposta di una "Tobin Tax" sulle transazioni finanziare che era stata avanzata da Sarkozy e che aveva ricevuto l'adesione di pressoché tutti i governi europei, tranne quello britannico, che si era invece opposto con forza.
Che il governo che abbia costretto la Merkel a più miti ragioni sia proprio l'unico che non si sia calato le braghe davanti alla strapotenza tedesca dovrebbe far riflettere i molti che invece apprezzano l'atteggiamento da diligenti scolari del governo italiano, che finora ha veramente ottenuto poco e che può contare solo sulla disobbedienza di Mario Draghi, il presidente della Bce, che comunque nei giorni scorsi ha continuato a comprare titoli di stato dei paesi in difficoltà.
La notizia della ritrovata armonia nei rapporti anglo - germanici sembra essere sfuggita ai cercatori della scatola nera della Costa Concordia, tranne, bisogna dargli il merito quando ce l'ha, al Il Fatto Quotidiano, che mi pare sia l'unico mezzo d'informazione a sottolineare la novità.
Eppure la svolta sicuramente avrà delle conseguenze non piccole sulle prossime mosse che l'Unione Europea prenderà per affrontare la crisi finanziaria ed economica in atto, dal momento che il Regno Unito è il membro della UE che è storicamente il meno propenso ad azioni comuni e a trasferire la propria sovranità agli apparati di Bruxelles, come pure si è sempre mostrato restio a partecipare alle "grandi opportunità" offerti dall'integrazione (il Regno Unito non ha mai adottato l'Euro).
Magari passato il week end ci saranno reazioni alla notizia dalle altre capitali europee, altrimenti bisognerà attendere il prossimo vertice europeo e vedere come muteranno le posizioni di ogni governo.