Sì, ho scritto un libro di racconti e si intitola
Padania blues. Non l'ho scritto adesso. L'ho scritto negli anni, in un periodo che va dagli anni Novanta ai primi anni del Duemila. L'ho scritto prima di
Notte di nebbia in pianura, l'ho scritto prima dei miei ebook. L'ho scritto quando ho smesso di buttare nel cesso tutto quello che scrivevo. L'ho scritto perché mi andava di scriverlo. L'ho scritto perché questi racconti mi entravano in testa e in qualche modo li dovevo vomitare. L'ho scritto perché pensavo di essere uno scrittore. L'ho scritto perché non conoscevo ancora bene l'editoria. L'ho scritto perché ero disperato, ingenuo, stupido. L'ho scritto perché quando l'ho scritto ero ancora giovane e pensavo che ai giovani fosse data in dono l'eternità. L'ho scritto perché credevo nella parola, nei libri, negli scrittori. L'ho scritto perché credevo ancora in qualcosa, anche se non sapevo bene cosa. L'ho scritto perché ero un illuso. L'ho scritto perché credevo che chi scrivesse non fosse solo un burattino mediatico. L'ho scritto perché gli editori ai quali lo mandavo mi dicevano bei racconti, ma in Italia nessuno legge racconti, perché non ci scrive un romanzo? L'ho scritto tanto tempo fa. Ho riletto oggi quei racconti. Appartengono a un tempo che è passato e che non mi tornerà più.