Si mettono in mezzo anche i PM 10: primo sforamento stagionale nell’area fiorentina

Creato il 19 novembre 2011 da Firenze5stelle @firenze5stelle

PM10, PRIMO SFORAMENTO STAGIONALE. APPELLO AI CITTADINI A LIMITARE L’USO DEI MEZZI PRIVATI

Venticinquesimo superamento dei limiti dall’inizio dell’anno nell’area fiorentina. In vigore le limitazioni previste su riscaldamento domestico e traffico. Al terzo superamento consecutivo, quattro giorni di limitazioni del traffico in tutti i centri abitati

Arpat ha segnalato oggi il primo sforamento del pm10, dopo il periodo estivo, che si è verificato in una centralina “urbana fondo” – quindi valida ai fini della rilevazione del numero dei superamenti, così come prescritto dalle vigenti direttive europee – dell’agglomerato fiorentino. In particolare lo sforamento che ha fatto scattare i provvedimenti si è verificato in una centralina di Scandicci. In termini assoluti si tratta del venticinquesimo superamento dei limiti dall’inizio dell’anno.
La Provincia di Firenze, che coordina gli 8 Comuni dell’agglomerato fiorentino per la qualità dell’aria (Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Bagno a Ripoli, Calenzano, Signa e Lastra a Signa) ricorda che in base ai meccanismi di adozione dei provvedimenti contingibili e urgenti che fu adottato dal coordinamento stesso, sono già in vigore le limitazioni previste dal primo e dal secondo modulo (che riguardano il riscaldamento domestico e le limitazioni del traffico in diverse zone delle città per alcune categorie di mezzi e veicoli).
“Qualora gli sforamenti dovessero continuare per tre giorni consecutivi – ricorda l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli – si passerà all’attuazione delle misure previste dal terzo modulo, cioè al divieto di circolazione in tutti i centri abitati per determinate categorie di autoveicoli per quattro giorni consecutivi”
“Dopo il trentacinquesimo superamento in una delle centraline urbane fondo – aggiunge Crescioli – per ogni sforamento scatteranno i provvedimenti previsti dal terzo modulo. Si rivolge quindi un invito a tutta la cittadinanza ad osservare le ordinanze già in vigore per quanto riguarda la limitazione dei riscaldamenti e della circolazione, e comunque a limitare il più possibile l’uso dei mezzi privati”.

Questo il meccanismo deciso dai Comuni dell’agglomerato fiorentino che disciplina i provvedimenti. A partire dal 15esimo sforamento di PM10 è scattato il divieto di accesso alle Ztl fino al 31 dicembre negli orari 8.30-12.30 e 14.30-18.30 per ciclomotori a due tempi, motocicli a due tempi, autovetture a benzina euro1, autovetture a diesel euro2 ed euro3, veicoli per trasporto merci diesel euro1. Oltre a questo, dal 15esimo sforamento in avanti e fino al 31 dicembre, è partita anche la riduzione della temperatura a 18 gradi per 8 ore al giorno per gli impianti termici civili e a 17 gradi per gli industriali. Nel caso in cui, nonostante quanto già attuato, si verifichino tre giornate di sforamento consecutive si passerà al “terzo modulo” di misure: un blocco del traffico (per le stesse categorie già citate) nell’intero centro abitato per quattro giorni, prorogabile per uno stesso periodo di tempo se il livello di polveri non diminuirà.
Se i giorni di sforamento di polveri dovessero arrivare a 35 – limite massimo, dopo il quale scatterà la procedura d’infrazione comunitaria – ad ogni singolo superamento sarà attuato un blocco del traffico nel centro abitato (alle stesse condizioni) per quattro giorni.

18/11/2011 17:02
Provincia di Firenze

La situazione non è sicuramente tranquillizzante, ma possiamo essere soddisfatti perchè l’importante è non pagare la multa per avere superato il limite imposto dalle Procedure d’ Infrazione comunitarie. In fondo abbiamo fatto molti passi avanti nella lotta contro l’inquinamento urbano da PM10.

Ecco cosa proponeva Mario Primicerio quando era Sindaco di Firenze oramai molti anni fa:

Il piano merci per battere lo smog

Ecco come i furgoni delle consegne risparmieranno tempo e km

Sputano polveri fini (il cancerogeno Pm10) e ossidi di azoto, gli inquinanti più diffusi. Sono le centinaia di furgoni del carico e scarico merci, tutti a motore diesel. Quelli per cui da tempo l’amministrazione parla, senza realizzarlo, di un piano di riorganizzazione, basato sull’idea di una grande piattaforma fuori città cui fare arrivare le merci da ridistribuire poi in modo razionale e con mezzi ecologici. Adesso, le linee generali del piano ci sono. Non le ha tracciate il Comune, ma le ha fatte sue, visto che ha chiesto al ministero i finanziamenti per procedere con lo studio di fattibilità. Il piano fotografa il sistema di carico e scarico merci esistente: nessun governo, caos, più camion per lo stesso negozio che usa ditte diverse, finestre di entrata e uscita in zona pedonale mai rispettate, soste per scaricare inesistenti. Poi lo studio suggerisce i rimedi, avvertendo che con una razionalizzazione si risparmierebbero il 50% dei chilometri percorsi e il 22% del tempo impiegato dai furgoni. Mentre il business aumenterebbe, perché, nonostante la riduzione del 35% del numero dei veicoli impiegati, si farebbe il 50% in più di consegne. L’idea del Transit point (la piattaforma da cui partono i mezzi ecologici) non è peregrina. Siena e Vicenza stanno iniziando, molte città estere lo usano da tempo. Lo spiegano i ricercatori di “Innovazione industriale tramite trasferimento tecnologico”, la Onlus presieduta da Mario Primicerio che ha redatto lo studio preliminare su «La distribuzione merci nel centro di Firenze» in collaborazione con la Cooperativa Cft (facchini e trasportatori di Novoli), la Cna, Asso.to.sca e le associazioni di categoria. Per ora lo studio si occupa delle merci che non hanno bisogno di consegna immediata, e si fonda su un campione rappresentativo delle 5.000 attività artigianali, commerciali e di pubblici esercizi dentro la Ztl. Sono stati intervistati 20 corrieri, 5 spedizionieri, 69 attività. Solo per conto degli intervistati ogni giorno si fanno in centro 750 consegne, per 620 quintali e 5.600 colli. Con 45 mezzi, tutti diesel, di cui 36 che entrano in Ztl contemporaneamente. In zona pedonale, l’orario consentito per il carico e scarico va dalle 6 alle 9.30, ma prima delle 8.30 nessuno entra e prima delle 1212.30 pochissimi escono. Ne risulta il massimo affollamento della stessa zona, nelle stesse ore. E siccome le attività non aprono tutte insieme accade che un camion che deve recapitare le merci in due negozi della stessa strada ci debba tornare due o più volte in orari diversi. Pausa all’ora di pranzo, poi, dalle 14 alle 17.30, i camion, pur meno numerosi della mattina, rientrano in Ztl. Scaricando in modo molto macchinoso, posteggiando lontano e andando avanti e indietro a lungo. Non a caso il 70% delle attività prese in considerazione non ha davanti uno spazio sosta e, nel restante 30% dei casi, il 60% dello spazio è già occupato abusivamente da altri mezzi. Così ogni camion perde ogni giorno mezz’ora per essere caricato, ma 3 ore per venire scaricato, un’ora e 15 di spostamento e mezz’ora di tempi morti. Le soluzioni proposte? Prima di tutto la costruzione del Transit point per riunirvi tutte le merci in arrivo da lontano: 8.000 metri quadri, di cui 3.500 coperti, possibilmente sul territorio comunale tra viale XI Agosto e l’Olmatello vicino all’autostrada. Poi il raggruppamento dei colli per diverse zone della Ztl e, dentro queste, per negozi, in modo che i camion non debbano mai tornare sui propri passi. Infine un software per guidare i camion e l’acquisto di mezzi elettrici per le merci leggere e di grossi camion a metano per le consegne in centro. Il tutto, ipotizza lo studio preliminare, potrebbe venir gestito da una società misto pubblico privata che, di fronte a un investimento di circa 3.400 euro (circa sei miliardi e mezzo di lire) farebbe un grande business e salverebbe la salute dei fiorentini.

Almeno un’idea costruttiva e non il solito inutile blocco del traffico per non pagare le multe e poi….TUTTO COME PRIMA!!


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