Pubblicato il 9 novembre 2012 con Nessun Commento
Il nastro di partenza della settima edizione del Festival del Cinema di Roma è stato tagliato, anche se con un leggero velo di polemica.
“Finalmente cali un velo di silenzio sulle chiacchiere ed iniziamo questa settima edizione del Festival, sperando che la selezione messa in piedi da Marco Müller sia di assoluto gradimento”, esordisce così il Presidente del Festival Internazionale del Film di Roma Paolo Ferrari, in occasione della conferenza stampa d’aperura.
Le prime dichiarazione del direttore del festival, Marco Müller sono state indirizzate alla trasformazione della kermesse capitolina, più volte discussa : “Come un film è sempre un lavoro di equipe e non solo l’opera del regista, lo stesso discorso vale anche per la preparazione di un evento del genere. Ci sono stati dei cambiamenti sia sotto il profilo organizzativo che artistico, ma questa è una conseguenza lecita dal momento che la “macchina Festival” non può sempre essere la stessa e si deve adeguare alle situazioni e alle diverse disponibilità del momento.”
A chi chiede se presidente e direttore siano al corrente di una sensibile diminuzione della vendite dei biglietti, Ferrari risponde: ”Il numero degli accrediti é aumentato. Circa il prezzo dei biglietti abbiamo fatto una politica che riuscisse ad essere alla portata di tutti, dallo studente all’operaio, sopratutto per non allontanarci dall’idea di Festival Popolare”.
Segue puntuale il commento di Müller: “La denominazione di Festa è stata coniata da Gian Luigi Rondi, io sono abituato a dirigere dei Festival, non certo delle Feste. Ma, comunque, la selezione è aderente all’idea primaria, ovvero quella di un vento cinematografico che potesse accontentare non solo i cinefili ma anche un bacino di spettatori il più vasto possibile, quindi maggiormente popolare. Non ci sono stati, nella selezione delle pellicole, dei criteri ideologici o particolari nella scelta. I film sono validi e assolutamente meritevoli di attenzione”.
Alla conclusione del primo vagito di questo atteso evento internazionale sono stati presentati i giurati di Prospettiva Italiana e del Concorso Ufficiale. La selezione di italiani è prevalentemente composto da opere prime e seconde, forse una situazione insolita, a fronte di una serie di esordi notevoli di questi anni, questo è però un momento difficile per fare esordire al cinema opere di qualità; quindi è bello notare che ci siano produttori che investono su opere che spesso non ritrovano poi un adeguato riscontro al botteghino.
di Katya Marletta