Si può odiare di più

Creato il 09 settembre 2014 da Frankezze

L’odio è il sentimento che mi mantiene in vita, è la panacea che mi ha guarito dall’amore, è il panino secco del muratore rumeno, è il Sacro Graal del nazareno, è tutta una serie di metafore simili per rendere l’idea.
Sono bravo in poche cose nella vita, sono molto bravo in una sola cosa nella vita: sono bravo ad odiare. Sono il Federer del rancore, sono il Lebron James del risentimento, sono l’Ayrton Senna da Silva dell’acredine, sono una serie inutile di similitudini iperboliche tipo quelle che hanno reso famoso Oltreuomo.

Recentemente avevo mollato la presa, odiavo di meno, non so perché, forse perché avevo odiato così tanto in questi anni che mi sentivo in dovere di diminuire, di rallentare, anche perché Erich Priebke aveva cambiato la sua immagine di profilo con la mia e da laggiù mi faceva ciao ciao con la manina. Il mio periodo di calo dell’odio è durato poco però, c’è da dire questo, perché ho trovato una nuova ragione di avversione, una nuova tecnica di ostilità: adesso proietto tutte le vostre cacate che scrivete sui socialini nella vita reale.

Vi spiego meglio. Condividete l’ultimo post di Luca Sofri che ci spiega la tecnica migliore per camminare come Gramellini, e allora io immagino te, faccia di cazzo, che mi fermi per strada mentre sto andando a comprare l’ultimo numero di “Odia la musica balcanica” (Cairo Editore) e mi fai “ehi, lo sai che Luca Sofri ha detto che per camminare come Gramellini devi essere Gramellini? Guarda che Sofri ne aveva già parlato qui e qui e adesso se vuoi fare polemica gratuita antisemita quella è la porta, andare“.

Immagino te, pezzo di coglione, che mi fermi per strada mentre sto andando a pestare mia zia per farmi ascoltare l’ultima canzone di Dente, tu che mi leggi ad altra voce l’ennesima classifica di merda di Oltreuomo su una delle ultime tendenze (tipo i 10 modi per battere le mani ai funerali) mentre sto cercando di fare la siesta pomeridiana al Verano, tu che mi rassicuri sul fatto che adesso sei al California Bakery mentre cerco di cacare, tu che mi mostri il tuo gattino che legge “Stoner” di Williams, tu che mi vuoi far sapere a tutti i costi che ti sei fidanzato ufficialmente con uno sportello posteriore di una Nissan Micra usata mentre piscio sulla foto di Pino Insegno, tu che ti rallegri del fatto di aver aggiunto 184 foto all’album “Semplicemente Cilento”, tu che mi vuoi mostrare l’alluce con lo smalto rosso-Cogne, tu che l’hai letto su Vice, tu che Zoro è bravo a far tutto, tu con Quit The Doner, con Wes Anderson, tu, tu e tu, grazie a voi, adesso odio molto di più.

L'articolo Si può odiare di più è ovviamente opera di Frankezze.


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