“Addestramento necessario per attuare le molteplici iniziative di intervento e controllo per la difesa del nostro paese”.
Molti si sono persi le parole del Mnistro Pinotti sul resoconto della tragedia dei due Tornado fornito in aula dal ministro Pinotti.
Che i velivoli fossero efficienti, nel pieno rispetto dei piani di volo, nel piano di addestramento concordato e stabilito... tutto va bene, ma quelle parole delle molteplici iniziative di intervento dell’aeronautica nei nostri cieli a cosa si riferisce? Il ministro sottace forse che di notte siamo sorvolati da stormi di aerei nemici che transitano e ci minacciano? O tra le iniziative che noi non sappiamo rientra anche quella di tanti anni fa sui cieli di Ustica? Quando si parla di aeronautica il silenzio è globale.
Guardate le notizie: due tornado si schiantano scontrandosi a 500 piedi di quota sui cieli di Ascoli Piceno, quattro morti, un incendio di vaste proporzioni da sedare, tutto a poca distanza dalle case, una sciagura che dovrebbe innescare infiniti perchè, indignazione, prese di posizione, interventi… ed eppure non ci sono, a controllarle, più di cento notizie da reperire nel web e che non siano frutto di copia incolla tra agenzie e testate giornalistiche.
L’orsa Dazika, parliamo di un’orsa, è arrivata a quota mille e duecento notizie pubblicate con oltre 1400 siti che ne parlano o che hanno scritto.
Tira più un pelo di orsa che una coppia di Tornado, evidentemente.
Non ce l’ho con l’aeronautica e mi rattrista che quattro militari siano morti in quella tragedia, ma io sono di anima bastarda e guardo altro.
Un piede corrisponde a trenta centimetri e mezzo, se i Tornado volavano a 500 piedi.. erano bassi un bonpò. E’ giusto e necessario per addestramento farlo sui monti a due passi da una città?
Cazzarola ci son partiti da Brescia per fare addestramento sui monti intorno ad Ascoli. E se il botto fosse accaduto appena cinque chilometri prima?
Cosa è veramente successo lassù a 200 metri dal suolo? Una normalissima esercitazione il Ministro in regola con le disposizioni e gli accordi.
Troppo poco signora ministro, il nulla come risposta, la stessa identica risposta che aveva già dato l’aeronautica nove ore prima, identica, un copia incolla che non si addice ad un ministro che dovrebbe dare risposte.
Ci dimentichiamo troppo spesso che l’articolo 11 della costituzione recita: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
‘Na sega! Vale come tutti gli altri straordinari articoli dei padri costituenti, scritti, sì, e senza valore. La guerra la facciamo e la promuoviamo eccome! Ci siamo dimenticati che appena tre anni fa da Trapani partivano gli stessi Tornado per bombardare gli obiettivi strategici in Libia? Se uno ripudia la guerra non ne vuole nemmeno sentire parlare, non si mette a comprare mostri di morte, non addestra a bombardare, non prepara i piloti a infilare una bomba nel culo del nemico con precisione millimetrica.
La lingua italiana ci viene in aiuto per capire cosa significhi ripudiare: Rifiutare, non riconoscere più come proprio qualcosa che pur è nostro (o lo era fino a quel momento). Morta, sepolta, dimenticata… appunto… ripudiata la guerra. Ed invece ci tocca comprare gli F35, anzi no li costruiamo pure, proprio perchè ripudiamo la guerra e la moneta non puzza.
O forse i nostri regnanti si avvalgono, oltre che della facoltà di non rispondere, del Detto latino SI VIS PACEM PARA BELLUM, che in italiano tradotto significa, se vuoi la pace prepara la guerra.
Giampiero Tasso