Salgono le tasse, salgono i prezzi e la colpa è…di Apple, è chiaro. Prodotti cari, carissimi, sicuramente di nicchia, di questi tempi poi. Computer, smartphone e tablet costosissimi, e in Italia i prezzi sono tra i più cari d’Europa.
Il nostro governo aumenta l’equo compenso, sarà poi davvero equo?, e dice che all’estero è comunque più alto ma la cattiva azienda americana aumenta ingiustificatamente i prezzi solo da noi, mantenendoli leggermente inferiori nel resto del vecchio continente. E, pensate, invece il ministro Franceschini era (ingenuamente) convinto che i costruttori avrebbero assorbito loro stessi gli aumenti, senza che il consumatore se ne accorgesse nemmeno.
Chi ha ragione? Il nostro beneamato governo che noi tanto amiamo, anche se piove, oppure l’aziendaìina di Cupertino che non vuole perdere profitti, scaricando il peso dell’aumento della tassazione sui poveri consumatori indifesi?
Gli iPhone ve li vende la SIAE: credeteci!
Da parte sua il colosso americano, che non è un ente di beneficienza, preserva i suoi profitti, senza obbligare nessuno all’acquisto, il governo non è molto famoso per lo scarso prelievo fiscale che attua in questo come in diversi altri campi (la benzina allora?). La SIAE getta benzina sul fuoco e si offre di vendere lei gli iPhone a prezzi più moderati se la mela continua ad adeguarsi al pur legittimo e costante prelievo fiscale.
E prima l’IVA, poi l’equo compenso, la tassa sui cellulari per ora l’abbiamo scampata ma non è detto non arriverà nel prossimo futuro. Con il prossimo listino di settembre/ottobre, mesi in cui le novità non mancheranno, la situazione dovrebbe normalizzarsi, almeno fino alla prossima tassa, alla prossima disputa su chi dovrà pagarla.
Il post SIAE contro Apple: rincari ingiustificati dice il governo è stato pubblicato per primo da: InMobile.