Siamo già stati su Marte

Creato il 29 marzo 2012 da Mcnab75

Un bel post cospirazionista come da qualche tempo non ne pubblicavo.
Cosa c’è di meglio per allietare la giornata?
Tra l’altro partiamo da una prospettiva particolare, diversa dal solito. Forse conoscete una delle teorie del complotto più diffuse di sempre, quella che più o meno dice così: non siamo mai stati sulla Luna. Una tesi un po’ difficile da sostenere (per usare un eufemismo), eppure ha ancora moltissimi fans. Oggi invece ve ne propongo un’altra assai meno nota, ma decisamente più intrigante. La possiamo riassumere così: siamo già stati su Marte.

La teoria è diffusa da qualche tempo tra gli esperti di controinformazione e cospirazionismo. Da non meglio precisate “fonti militari” sarebbero state fornite prove di una missione congiunta Stati Uniti-URSS avvenuta nel 1970. Meta: il Pianete Rosso. A dispetto della Guerra Fredda e di tutto il resto, le due superpotenze avrebbero dunque collaborato in un progetto a lungo termine per il bene dell’umanità. Che ci fosse qualche cosa da monitorare lassù, magari con una certa urgenza? Chissà.
Sta di fatto che la missione, nome in codice WP-XVI, venne pianificata fin dall’inizio degli anni ’60, nell’ottica del Redsun Project. La sede scelta era opportunamente situata in territorio neutrale, vale a dire in una remota base missilistica situata in Brasile e conosciuta come Barreira do Inferno. Il controllo missione per i vari test era invece coo-gestito anche da Cocoa Beach, in Florida, e da una certa base area nel New Mexico (esatto, proprio quella).

Ma i colpi di scena arrivano adesso.
Il primo uomo a mettere piede su Marte, nonché comandante della missione, non sarebbe altri che Buzz Aldrin, già famoso per essere stato il secondo uomo a camminare sul suolo lunare. Non solo: a seguito della prima missione sul Pianeta Rossa ne sarebbero seguite molte altre, in tutto una decina. Lo scopo del Redsun Project era infatti quello di costruire un primo, grezzo avamposto marziano, da riutilizzare nel corso degli anni.

Ora, va da sé che al 99,99% tutta questa storia non è altro se non un’immensa, mal orchestrata storiella pensata per i soliti gonzi. Non mancano nemmeno le cosiddette “prove”, ossia alcune foto rubate dalla gola profonda militare che avrebbe finalmente spiattellato tutta la faccenda ai giornalisti. Ne vedete una a inizio post. Affascinante, comunque consideriate questa faccenda.
Qualche minima ricerca fatta personalmente mi ha fatto scoprire che, almeno a livello ufficiale, nel 1970 Buzz Aldrin era in realtà stato destinato alla scuola piloti della base USAF di Edwards (California). Certo, vista da un’altra prospettiva, si potrebbe anche dire che questa era la copertura di ideale – di basso livello, secretata per motivi militari – per impiegare il buon Buzz in ben altri progetti.

Buzz Aldrin. L'aspetto da eroe dello spazio certo non gli manca.

Anche la base Brasiliana di Barreira do Inferno esiste per davvero, tanto che perfino la Wikipedia italiana la cita. Non dovrebbe essere difficile scoprire eventuali strani movimenti attorno a essa, nel periodo indicato dalle “gole profonde” del Redsun Project ai giornalisti. Al momento non so però proprio dirvi se qualcuno si è mai premurato di farlo.
Tornando infine su Buzz Aldrin, c’è da aggiungere che il suo nome ricorre in un’ancora più oscura teoria del complotto in salsa spaziale: Alternative 3. Ma questa è un’altra storia, magari ne riparleremo.


Filed under: cospirazionismo, misteri


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