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Creato il 05 ottobre 2010 da Wanderer @Inneres_Auge
Sento spesso dire che la sanità italiana è un esempio per tutti. Poi leggo di storie come questa
(ANSA) - BARI, 5 OTT - E' morta a 22 anni per setticemia a distanza di 3 mesi da un banale intervento per l'asportazione di una cisti nell'ospedale di Putignano. La studentessa universitaria di farmacia, di Noci (Bari), e' morta nel marzo scorso nell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti dopo che avevano tentato di salvarle la vita, amputandole le gambe e tutte le dita delle mani, eccetto i pollici. La storia della ragazza e' oggetto di un fascicolo aperto dal sostituto procuratore del Tribunale di Bari.
Forse la sanità italiana era un esempio. Avevano scambiato la cisti per una semplice influenza. Questa notizia mi ha commosso, mi sono per un attimo immedesimato nel dolore che deve aver provato questa ragazza, nel dolore che hanno provato e provano i genitori. Come si fa a dirgli che si tratta di malasanità? Con che coraggio? Questo è un assassinio.
Poi c'è la questione maltempo che in Italia è un purga irrisolvibile. Ogni volta che piove si va incontro a scenari degni dell'INdia nella stagione dei monsoni.
Prato, 5 ott. - (Adnkronos/Ign) - Tre donne cinesi sono morte a Prato a causa del maltempo. 
Le vittime, stavano andando a lavoro stamani, intorno alle 2, quando sono state inghiottite dall'acqua nel sottopasso di via Ciulli a Galciana, quartiere alla periferia di Prato. Le tre donne avevano 34, 42 e 50 anni
La donna alla guida ha imboccato il sottopassaggio forse convinta che l'acqua fosse alta pochi centimetri. Invece in quel punto la strada scende di circa 5 metri sotto il livello, e stanotte questo spazio era occupato per almeno tre quarti dall'acqua, scesa abbondante con le piogge e i temporali che hanno colpito la citta'.
Durante i lavori di svuotamento del sottopasso dall'acqua, è stata trovata un'altra automobile, risultata fortunatamente vuota.
I magistrati della Procura di Prato hanno avviato le indagini disponendo il sequestro del sottopasso e dell'auto in cui sono rimaste intrappolate le tre vittime.




Infine l'ennesimo caso di minacce ad un magistrato (si uno di quelli sovversivi).
Dopo una telefonata anonima di minacce al procuratore capo Giuseppe Pignatone sono state trovate a Reggio Calabria armi, fra cui un bazooka. “Possiamo colpire quando vogliamo” era il messaggio che una voce maschile ha lasciato, in una telefonata da una cabina telefonica nei pressi del Consiglio Regionale, nella zona Nord della città, che è attualmente transennata. Le armi sono state poi ritrovate nella zona Sant’Anna-Cedir. Adesso è in corso un’operazione di polizia per l’esecuzione di 250 perquisizioni. Nell’operazione sono impiegati oltre 750 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Non sono le prime minacce per Pignatone. L’ex procuratore aggiunto di Palermo era stato oggetto di atti intimidatori nel maggio scorso, quando una busta con proiettili calibro 7.65  e una lettera di minacce venne recapitata alla Procura della Repubblica di Reggio. (Da Il Fatto Quotidiano)
Ecco, io credo che in quella frase che ho evidenziato in rosso ci sia la spiegazione di tutto.
Possono colpire quando vogliono i sedicenti medici che ogni giorno in qualche parte d'Italia ammazzano qualcuno.
Possono colpire quando vogliono i nubifragi perchè non trovano ostacoli.
Possono colpire quando vogliono le mafie perchè godono dell'appoggio di pezzi dello stato, sono nello stato.
Tutto ciò non è degno di un paese civile, secondo me.http://iofuoridalcoro.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss

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