L'arrivo della Pasqua porta con sè profumi fantastici e meravigliose vetrine nelle pasticcerie.
Siccome non sono ancora del tutto votata all'alimentazione naturale non posso fare a meno di andare a trovare dei miei carissimi amici pasticceri.
Il loro laboratorio sembra -arredamento a parte- la magica casetta di marzapane della strega di Hansel & Gretel : una tentazione irresistibile!!
Così passo da loro, bevo un thè caldo, ritiro la colomba (che comunque avevo prenotato loro un paio di mesi fa e finirà a tavola il giono di Pasqua) e, uscendo dal locale, mi imbatto in una cliente del mio ex negozio nonchè frequentatrice dello stesso Punto Macrobiotico dove ho spesso pranzato fino a due settimane fa.
Chiacchere di ricorrenza, spiegazione della mia assenza dal punto vendita-non tutti sanno infatti che sono stata traferita, ho avuto poco tempo per salutare chi meritava- e poi mi piazza una carica di C4 tra le scapole : "Ma hai comprato una colomba? No no, io non ci penso nemmeno, quest'anno faccio la pastiera napoletana macrobiotia con il tofu!".
Click.
Sento qualcosa esplodere appena sotto lo sterno : la pastiera napoletana con il tofu????
Sarà che io sono golosissima di pastiera (ma faccio la brava ed evito i dolci), sarà che mi è suonato completamente innaturale -per quanto originale eh?- ma sono rimasta interdetta dopo questa frase.
Così, una domanda che stava già inondando il mio cervello ha definitivamente preso piede in me : se la macrobiotica contempla la splendida alimentazione naturale stagionale nonchè tipica dei luoghi d'origine...non è un pochino innaturale un consumo così elevato di alimenti tipici orientali?
Okkei, sì sì, sono fondamentalmente derivati dei cerali -vedi miso, tofu, tamari, ecc- e le alghe stanno nei mari di tutto il mondo (fermo restando che da quanto ho capito le uniche alghe europee siano la Lattuga di Mare ed eventualmente la Dulse), ma forse non siamo troppo esagerati nel perseverare usanze così tipiche del Giappone?
Non esiste una via di mezzo?
Una via macrobiotica che mantenga quindi gli stessi principi di Oshawa e Kushi ma che tenga fede all'ideologia macrobiotica stessa per cui mangiamo ciò che le nostre regioni di appertenenza ci offrono?
In fondo il nostro clima nonchè metabolismo non sono certo quelli dei giapponesi no?
Forse sono io che non sto ancora capendo a fondo la macrobiotica?
Forse sono più propensa al vegetarismo? No, non direi, uova e pesce non riuscirei a toglierli nememno impegnandomi al massimo...
Ho idea che solo proseguendo nelle ricerche e nelle letture troverò una risposta, peccato solo che il blog sia giovane e non ancora seguito, avrei avuto piacere di leggere le risposte di chi naviga nella macrobiotica da anni o di chi si pone le mie stesse domande...