Hallelujia fratelli e sorelle, questa è una dannata stagione d'oro per il cinema! Si, perché dopo i capolavori di P. T. Anderson, Mann, Sorrentino, Garrone, Miller, Moretti e tante ottime sorprese, anche un grandissimo autore, oggettivamente un nome importante e fondamentale per il cinema odierno, torna con una pellicola che possiamo definire perfetta. O quasi.
Il narcotraffico, la droga, sono problemi durissimi per la nostra società. Gente che attraverso la violenza, la tortura, uscendo di fatto dal genere umano, domina e fa soldi sulla morte altrui. Bisogna fermarli e combatterli. Bene. Giusto; ma come?C'è una lunga strada fatta di leggi, garanzie, processi, una via che potremmo definire perfetta e democratica. Bellissima via. Quella che vorrebbe attuare la giovane e volenterosa agente federale Kate, una bravissima Emily Blunt, ma imparerà a sue spese che non sempre le cose sono così nette e ben divise. Capirà tutto questo lavorando per un team che vede uniti cia, esercito, e un misterioso individuo di origine chiaramente messicane.
Che fareste voi nei suoi panni? Denunciare che in sostanza la battaglia ai narcotrafficanti non è così pulita anche negli intenti, meglio avere una sola nazione e un solo cartello che fabbrica e spaccia droga così da poter garantire una sorta di pace sociale, o tacere? Sapendo che le persone torturate o eliminate sono dei sadici farabutti, delinquenti incalliti, vi sentite sollevati dal veder una macchina di morte e distruzione come qui è il fantastico Benicio Del Toro, oppure reputate che sia solo vendetta. Brutale e senza possibilità di difesa? La vita di un boss della droga e della sua famiglia, sapendo che costui ha sterminato intere famiglie facendo sciogliere nell'acido delle ragazzine vive, è sacra come quella degli innocenti oppure è compito nostro- come stato- sterminarli. In silenzio, con guerre sporche, manipolando la legge e la giustizia a nostro piacimento?
Denis Villeneuve torna a parlare di vendetta, come in "Prisoners" ampliando il discorso a una vendetta privata istituzionalizzata, nazionalizzata, in un mondo senza etica e morale. Il confine è troppo labile e noi non siamo in grado di dire : questo non lo farei o lo farei. Cioè, non noi. Voi magari si. Io no. Per questo il personaggio di Del Toro per me è meraviglioso. Mi fa paura, disgusto, ma alla fine io non riesco a condannarlo del tutto. Sbaglio? Sì
Superbo nella costruzione delle scene , l'inizio è esplosivo sotto tutti i punti di vista, dotato di un ottimo commento musicale, basato sulla ritmica cupa e marziale, e con una splendida fotografia, Sicario, è cinema altissimo. Sia nei riferimenti a Friedkin, Bigelow, Mann, che nel messaggio. Oltretutto è opera di personaggi: forti, ambigui, tenaci e pieni di luci ed ombre.
Josh Brolin in questo film è un figlio di puttana rinascimentale
Opera da vedere e rivedere assolutamente