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Sicilia: “Non ha la cravatta, non può entrare”. Al sindaco di Messina Accorinti, vietato l’ingresso all’Assemblea Regionale

Creato il 04 marzo 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Dalle 10.15 di stamane sono davanti l’Ars a Palermo perché convocato in commissione sulla delicatissima questione trasporti, ma non mi fanno entrare perché sono senza cravatta. Siamo ancora nel Medioevo”. “La dignità della persona va rispettata. La dignità e il rispetto per le istituzioni è indossare una cravatta? E’ un regolamento arcaico che offende la libertà di espressione di ognuno di noi. Se venisse Tsipras non lo fanno entrare?”. A dirlo questa mattina il sindaco di Messina, Renato Accorinti, davanti all’entrata dell’Assemblea Regionale Siciliana.

(antonioamodeoblog.blogspot.com)

Renato Accorinti, sindaco di Messina (antonioamodeoblog.blogspot.com)

Il caso: al sindaco di Messina, Accorinti, viene vietato l’ingresso all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana perché senza cravatta. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, recatosi oggi a Palermo per partecipare alla riunione della commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana, convocata per discutere in merito alla “paventata riduzione dei collegamenti ferroviari diretti da e verso la Sicilia”, si è visto opporre dai commessi dell’Assemblea Regionale il divieto di ingresso perché non indossava la cravatta.

L’indignazione di Renato Accorinti. “Una decisione – ha dichiarato Accorinti – che lascia davvero sbalorditi. Impedire al rappresentante della terza Città siciliana di entrare all’Assemblea Regionale, per non essersi voluto conformare a regolamenti vetusti, non rispettosi delle libertà individuali, è una decisione che va stigmatizzata e contro la quale bisogna assolutamente reagire”. Ricordato che in ripetute occasioni nei due anni di sindacatura il sindaco di Messina si è recato all’Assemblea Regionale, mai indossando la cravatta, Accorinti aggiunge: “Il Parlamento italiano, la Commissione Europea, assemblee di pari lignaggio ricevono esponenti politici, culturali, religiosi, non richiedendo di uniformarsi nel vestiario, oggi invece qualcuno a Palermo ha deciso che il rispetto per le istituzioni passi da un nodo di cravatta. Una regola – la cravatta, prima era obbligatorio solo la giacca – inserita subito dopo la mia presenza a Palazzo Reale, lo scorso 4 dicembre, durante i lavori di una Commissione legislativa, regola voluta dai deputati che evidentemente si occupano di un tema cruciale destinato a cambiare il volto della politica siciliana: le cravatte! E’ inaccettabile – conclude il sindaco Accorinti – che un organo democratico possa essere disciplinato da regole simili, interpretate con ottusità. Chiedo pertanto, formalmente, all’ARS l’annullamento di simile consuetudine perché lede elementari diritti di libertà individuale di ogni cittadino”.

“Io ho rispetto per chi indossa la cravatta, ma anche per chi porta il turbante o la Kefia. Ho rispetto – ha evidenziato Accorinti – per chiunque voglia vestirsi per come reputa più opportuno. Ho rispetto per tutte le religioni e tutte le culture. Qua invece, ancora oggi – ha ribadito nervosamente – non entro perché non ho la cravatta. Qui rappresento un popolo di 250mila persone, Messina, la terza città siciliana, per parlare di una problematica come quella dei trasporti con un sistema ferroviario fa i peggiori d’Europa, e non mi fanno entrare? E’ una cosa folle: qui c’è gente, in questo palazzo – ha concluso il sindaco di Messina – che in giacca e cravatta ha stuprato la Sicilia…”.


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