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Sicilia, start up per imprese di giovani nei beni confiscati alla mafia

Creato il 14 agosto 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ stato firmato il protocollo di intesa tra Regione siciliana, Anci Sicilia, Libera, Avviso Pubblico, Unicoop e Aci sul bando per le start up di impresa giovanili nei beni confiscati alla mafia che sarà pubblicato a settembre. L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano Giovani realizzato dall’assessorato regionale all’Istruzione e formazione professionale. “Siamo la prima regione in Italia a prevedere – ha detto l’assessore Nelli Scilabra uno stanziamento per quelle cooperative sia esistenti che di neo costituzione che utilizzano immobili confiscati”.

(pluraliweb.cesvot.it)

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Gli aiuti dell’Aci nei confronti delle nuove start up di impresa dei giovani siciliani. “Una grande iniziativa a cui l’Aci contribuirà non solo offrendo servizi e il proprio know how ma mettendo a disposizione, all’occorrenza, parte delle risorse finanziarie dei fondi mutualistici gestiti dalle tre Centrali”, ha osservato Mauro Lusetti, presidente nazionale dell’Alleanza cooperative Italiane (che riunisce Legacoop, Confcooperative e Agci).

Un’opportunità per i giovani ed un duro colpo inferto alla mafia. “E’ una mossa importante per due motivi – ha aggiunto – Il primo perché si creano opportunità di lavoro per i giovani. Il secondo perché viene colpita la mafia nel punto più debole: il portafogli”. Lusetti ha anche sottolineato alcuni punti forti del protocollo: “il pregio della concertazione, la verifica semestrale prevista rispetto alle attività di accompagnamento e creazione delle imprese cooperative, e scadenze chiare per l’utilizzo delle risorse”. (ANSA)


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