Un ricorrenza che in molti comuni della Sicilia cade con il 19 marzo ed in ricordo della sacra famiglia ,una tradizione che fonda le sue origini nella storia culturale e nelle credenze popolari. Tra le manifestazioni più caratteristiche quella che si svolge a Gela città di 80.000 abitanti prospicente il mediterraneo, dove, la festa del papà ripercorre ogni anno la rievocazione di un episodio della sacra famiglia cristiana costituita da San Giuseppe,Maria e dal Bambino Gesù che nella lontana Galilea chiesero aiuto ad una famiglia e ricevettero cibo e accoglienza. Questa è la base storico religiosa su cui il culto popolare a Gela fonda la giornata del 19 marzo. Classica è l’accoglienza della sacra famiglia presso una delle famiglie di Gela che hanno organizzato la cena che in sostanza è il luculliano oggetto di ogni ben di Dio . Un momento religioso ma anche sociale visto che la famiglia di san Giuseppe è solitamente costituita da gente povera. Ad ispirare l’ex voto ,che consiste nella raccolta per mesi di ogni tipo di alimento e di prelibatezza, la “grazia ricevuta”. Tutte le cene ,infatti,hanno una storia a sé e nascono da episodi familiari risolti miracolosamente per intercessione della stessa “sacra famiglia”. Da quì la promessa di organizzare “A cena di san Giuseppe”. Misticismo e culture popolari che si mescolano in una mirabile rappresentazione della storia della Sicilia.Tutto si svolge il 19 marzo che rappresenta l’epilogo del grande lavoro collaborativo che si vive il giorno precedente quando già in mattinata fervono gli ultimi preparativi ed i dettagli della tradizione che devono essere rispettati,tra questi la benedizione da parte dei sacerdoti di Gela , la recita del Rosario e l’attesa della “Palummella” che a detta degli anziani deve entrare all’interno del luogo dov’è ubicata la cena di San Giuseppe in rappresentanza dello spirito santo che così rende grazia al luogo e lo rende anche pronto ad accogliere il giorno successivo, San Giuseppe. Ma la popolare tradizione assunta in una rappresentazione grafica si ha il 19 marzo alle ore 12,00 circa, quando arriva San Giuseppe che dopo avere bussato per due volte all’uscio della casa prescelta viene accolto nella fatidica Cena attraverso un rito del tutto singolare e nel rispetto della tradizione storica. Il tutto si conclude con il pranzo della sacra famiglia e con la spartizione dei beni raccolti per mesi ai tre poveri convenuti(Gesù,Giuseppe e Maria). Infine la parola di rito “la Promessa è compiuta” e tutti ringraziano la provvidenza Divina.
Di Maurizio Cirignotta