Sicurezza Campriani; ciclismo: l'Italia della crono è un fantasma!

Creato il 21 settembre 2011 da Federicomilitello

Tiro a segno: Niccolò Campriani rappresenta da due anni una delle certezze più consolidate dello sport italiano. Nella finali di Coppa del Mondo in programma a Wroclaw, in Polonia, il 24enne fiorentino è giunto secondo con 1274.6 nella carabina 'tre posizioni', ovvero quella che non rappresenta propriamente la sua specialità preferita, ma in cui si sta rapidamente trasformando da outsider ad uomo di vertice. Successo per il norvegese Ole Kristian Bryhn (1278.5), già in testa dopo le qualificazioni, bronzo per il serbo Mirosavljev Nemanja (1273.5). Domani Campriani tornerà al poligono nella carabina 10 metri, gara di cui detiene il titolo iridato conquistato nel 2010.
Ciclismo: la prova a cronometro dei Mondiali di Copenhagen ha messo in luce un'Italia fantasma, presente quasi per onor di firma. Nella competizione in cui il tedesco Tony Martin, al primo successo iridato della carriera, ha sovvertito la dinastia dello svizzero Fabian Cancellara (4 ori nelle precedenti edizioni), con quest'ultimo sul terzo gradino del podio e preceduto anche dal britannico Bradley Wiggins, i rappresentanti del Bel Paese sono usciti fuori dai top20, con Adriano Malori 24mo e Marco Pinotti 26mo, entrambi lontani oltre 5 minuti dalla vetta! Insomma, come dimostrato anche dai risultati nelle categorie giovanili (esclusa la quinta piazza della juniores Rossella Ratto, atleta dal potenziale senza limiti), l'Italia continua a faticare oltremodo nell'ottenere prestazioni almeno dignitose nelle prove contro il tempo. E' necessario investire su una specialità utile a forgiare la tempra e la resistenza alle alte velocità degli atleti, propedeutica anche per talune corse in linea. La speranza era rappresentata da Malori, ma il campione del mondo under23 di Varese 2008 dovrà ancora lavorare diversi anni per avvicinarsi ai mostri sacri di questa specialità.
Tennis: nel febbraio 2012 l'Italia affronterà in trasferta la Repubblica Ceca nel primo turno di Coppa Davis. L'urna non è stata benevola: poteva andare molto peggio (Spagna, Argentina e Serbia), ma anche molto meglio (Croazia, Usa e Francia in casa). I nostri avversari, se al completo, appaiono oggettivamente fuori portata, soprattutto perché si giocherà sul veloce indoor: difficile pensare, dunque, che i nostri atleti riescano a prevalere su Thomas Berdych (n.9 al mondo e finalista a Wimbledon nel 2010) e sul veterano Radek Stephanek (n.25). Con Starace poco incline a superfici 'rapide' e Bolelli ancora distante dai fasti di tre stagioni fa, Barazzutti dovrà fare il possibile per recuperare l'altoatesino Andreas Seppi, ammesso che quest'ultimo abbia gli stimoli necessari per tornare in azzurro.
Federico Militello

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