Guardando al ritratto delineato delle scuole italiane, si assiste ad una situazione impietosa: in una scuola su tre mancano i certificati di sicurezza, mentre migliaia rimangono su territori a forte rischio sismico od idrogeologico. Problematiche quali intonaco, infiltrazioni di acqua ed umidità rischiano di essere, forse, solamente semplici "peli nell'uovo". Il quadro delineato da un articolo odierno comparso su L'Unità pone alcune domande a cui, in un paese civile, dovrebbero essere date risposte chiare e precise: è meglio aprire una scuola non a norma o lasciare a casa i bambini? Ci sono state, ci sono (e ci saranno, purtroppo) edifici scolastici chiusi per inagibilità, od ancora per mancanza di elementi o certificazioni di base. A supporto di questi pessimi dati viene "in soccorso" il report presentato da Cittadinanza Attiva, Legambiente e Fcl Cgil. Stando a quanto riportato nell'articolo, infatti, i (quasi) 42mila edifici scolastici italiani hanno, nel dettaglio, le problematiche seguenti:
- 29% non ha il certificato di agibilità sanitaria;
- 42% non dispone di certificato di agibilità statica;
- 48% (circa) non rispetta le norme anti-incendio;
- 60% non dispone di scale di sicurezza, uscite di emergenza o porte anti-panico.
Per saperne di più: "Una scuola su tre a rischio sicurezza", L.Cimino, L'Unità, 11-9-2012