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Siena, a San Gimignano nasce il Biodistretto tra aziende agricole

Creato il 21 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Sensibilizzare l’uso di materiali bio-degradabili e compostabili durante le manifestazione pubbliche, promuovere l’educazione alimentare nelle scuole con laboratori di agricoltura e mense bio, sostenere le aziende e i piccoli produttori che vogliono avvicinarsi alla coltivazione biologica.

Le Torri di San Gimignano dalle colline (maupes.wordpress.com )

Le Torri di San Gimignano dalle colline (maupes.wordpress.com )

Con questi obiettivi è nata l’Associazione “Biodistretto San Gimignano”, dalla collaborazione tra aziende agricole, Comune di San Gimignano, Consorzio della Denominazione San Gimignano e Provincia di Siena.

“Sono molto felice di aver collaborato alla nascita del Biodistretto di San Gimignano - dichiara il sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi – e ringrazio tutti coloro che hanno fondato questa nuova esperienza che va ad aggiungersi ai tanti tasselli di qualità che la nostra città ed il nostro territorio possono vantare e che arricchiscono l’immagine e la sostanza di un luogo che da sempre veicola messaggi positivi ed universali. In questo caso vogliamo puntare su un modo di fare agricoltura più naturale possibile e rispettoso dell’ambiente”.

“Un bel traguardo e un punto di partenza per contribuire a innalzare l’asticella della qualità sul nostro territorio”. Così l’assessore all’agricoltura Anna Maria Betti ha commentato la nascita del Biodistretto, “un progetto che va ad aggiungersi a tante iniziative che si stanno muovendo sul nostro territorio e che vedono la convergenza del mondo produttivo e delle istituzioni su un posizionamento strategico di sistema che punta sulla qualità”. La Provincia di Siena, ricorda Betti, in questi anni ha messo in campo tanti progetti – Filiera corta, Carbon Free e Ospiti di valore – a tutela della produzioni, “ma anche e sopratutto per valorizzare quel patrimonio materiale e immateriale che ci contraddistingue e che non è replicabile né delocalizzabile. Con i promotori abbiamo già parlato di progetti che possono costituire un esempio per gli altri biodistretti, ma anche come su come integrarsi con le iniziative già in piedi, valorizzando trasversalmente la nostra unicità”.

“Oggi la sfida non è guardare la singola azienda – ha detto Francesco Galgani, presidente del Biodistretto di San Gimignano – ma dare respiro ad una rete sempre più diffusa e capillare di aziende che producono biologico, allargando l’orizzonte ai singoli cittadini, ai commercianti e ai tanti visitatori di una città e di un territorio a forte vocazione agricola e turistica come San Gimignano”.

“Il Consorzio della denominazione di San Gimignano – sottolineato Luca Lucii, consigliere del Consorzio – rappresenta la prima Doc italiana e nella sua base sociale ha un 25 per cento di aziende che producono da agricoltura biologica. E’ una tendenza in crescita e non dobbiamo dimenticare che il suo sviluppo tutela in primo luogo il consumatore; per questo motivo abbiamo sposato fin da subito il progetto con convinzione”.

Il Biodistretto – Promosso da Aiab, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, – è un’area geografica naturalmente vocata al biologico, dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni collaborano per una gestione sostenibile delle risorse partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio).

Nel biodistretto la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, al fine di raggiungere un pieno sviluppo delle proprie potenzialità economiche, sociali e culturali. Con la realizzazione di tali esperienze, il biologico si dimostra una volta di più come strumento che supera la sua connotazione di esclusiva applicazione agricola, divenendo agente di sviluppo eco-sostenibile del territorio, nonché agente di innovazione sociale, territoriale e culturale.

Nel territorio sangimignanese, dalla spiccata vocazione al metodo di coltivazione biologico, tanto che al primo gennaio 2014 sono 42 gli operatori iscritti ai piani di controllo, vanta produzioni agricole differenziate e di assoluta qualità, dallo zafferano all’olio fino al miele e ha la peculiarità di far coincidere l’area comunale con la denominazione della Vernaccia di San Gimignano.

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