Simbolismo
Il tulipano è sempre stato uno dei fiori più amati al mondo per la semplicità della forma e per le innumerevoli fioriture coloratissime. Araldo della primavera, è tra i primi a sbocciare ogni anno, a volte nelle vicinanze di qualche residuo di neve. Trasmette un senso di confortevole delizia e di intimità, ma è il simbolico dell’amore perfetto (e dell’amante ideale), della fama e della vita eterna. Nell’Impero Ottomano, era sinonimo di ricchezza e di potere: i sultani organizzavano sontuose feste nelle loro corti reali addobbate con lanterne colorate per festeggiare la prima fioritura dei tulipani, esibiti con grande vanto insieme agli uccelli esotici.
Come succede per tante altre specie di fiori, anche ogni colore di tulipano è portatore di un proprio significato simbolico, anche se le più classiche sono le varietà in rosso o in giallo. I tulipani bianchi sono un messaggio per rivendicare dignità o per chiedere perdono; i gialli – che un tempo rappresentavano l’amore irrimediabilmente infelice – sono un sorriso per illuminare la giornata intorno a conoscenti o colleghi, mentre quelli variegati esprimono un complimento sulla bellezza degli occhi di chi li riceve. L'ampia gamma di colori e di varietà di tulipani esistenti, oltre alla loro disponibilità tutto l'anno, anche se maggiore in primavera, consente di sbizzarrirsi in una grande quantità di occasioni, pur rispettando il loro linguaggio simbolico.
Il messaggio d’amore romantico inoltrato dai tulipani – in alternativa alle rose – è dedicato alla propria innamorata nel Giorno di San Valentino. La tonalità rosa esprime amore affettuoso, quella rossa dichiara amore vero e irresistibile, intenso quanto il colore del fiore. Infatti, nella tradizione persiana, il tulipano rosso era donato dall’innamorato alla sua amata, in seguito all’antica leggenda basata su una storia – risalente all’epoca in cui lo zoroastrismo era la religione dominante – sul tragico epilogo del triangolo amoroso tra il sovrano Cosroe II (590-628 d.C.), la moglie Shirin, regina cristiana di Armenia, e Farhad, un capomastro. Questi si uccise dopo la falsa notizia della morte dell’amata e da ogni goccia del suo sangue che cadde a terra nacque un tulipano rosso. La vicenda fu ripresa e romanzata dal più celebrato poeta epico-romantico della letteratura persiana Nezami Ganjavi (1141-1209 d.C.). Un altro racconto persiano risale alla battaglia di Kerbela (680), durante la quale un soldato del Califfo al Yazid tagliò la testa all’Imam Hossein, nipote del Profeta Maometto, nominato nuovo Califfo, e dal suo sangue sparso nel deserto sbocciò un campo di tulipani rossi. Per questo motivo, nell’Iran contemporaneo si racconta che questi fiori crescono dove viene versato il sangue dei martiri.
Ma i tulipani – inseriti in composizioni insieme a foglie verde scuro e a bacche – sono anche un augurio di felice Natale e Capodanno per le persone amate e per i soci in affari. Scelti in rosso o in rosa, recisi o come pianta in vaso, si regalano per la Festa della mamma, la prima Domenica di maggio. Tulipani in queste due tonalità sono anche, da lungo tempo, una scelta classica ed elegante in occasione di un matrimonio, in particolare se celebrato nella stagione primaverile. Nel bouquet da sposa, nelle decorazioni per la cerimonia e per il ricevimento (centrotavola, ecc.) nuziale sono simbolo dell'amore della coppia dei novelli coniugi. I tulipani variegati o con i petali arruffati conferiscono sorprendono con una nota più innovativa, mentre inserimenti di quelli color porpora scurissimo, quasi nero (‘Regina della Notte’), sono ancora più stravaganti.
Simbolo del ciclo della crescita, del ritorno del calore e dell’abbondanza dopo l’inverno, il tulipano rappresenta Pasqua. Durante il periodo pasquale, tulipani dai colori luminosi, gialli, arancioni, rosa, rossi, variegati sono inseriti in decorazioni e centrotavola. Annunciando la rinascita in natura, portano anche l’augurio di una pronta guarigione: un mazzo con questi fiori rosa per un ammalato in testimonianza di affetto; in arancione per trasmettergli una forte carica di energia, di desiderio di guarire; di colore giallo per rallegrare chi è in convalescenza.
Come simbolo di una nuova vita, con i tulipani si festeggiano i compleanni che cadono in primavera, ma anche l’annuncio di un bambino in arrivo o appena nato: rosa per le femmine, gialli per i maschi, bianchi per il significato di novità, purezza, cielo in terra, oppure arancio come messaggio di entusiasmo quando non si conosce ancora il sesso del nascituro. Ma un mazzo di fiori misti con inseriti alcuni tulipani (in particolare di colore arancione) – che, ogni anno, preannunciano la ripresa del nuovo ciclo di vita – sono anche l’ideale per complimentarsi del raggiungimento di traguardi importanti (es. laurea), trampolino di lancio verso ulteriori successi, essendo simbolo di crescita e di future opportunità.
Secondo la tradizione, i tulipani di alcune tonalità meno accese e brillanti esprimono il sentimento di simpatia che si prova, come è il caso di un piccolo mazzo colore pesca per un dolce legame di feeling. Un bouquet di tulipani bianchi o crema testimonia grande affetto, ma è anche l’estremo addio per l’eterno riposo di un defunto mentre, in una corona funebre, questi fiori di colore violaceo esprimono sentite condoglianze.
Storia
Nel 1570 iniziò l’importazione dei tulipani dalla Turchia all’Olanda, dove la coltivazione si diffuse a partire dal 1593. I mercanti veneziani li commercializzavano e i più ricchi presero ad acquistare questi bulbi e, in Francia, dai primi del XVII secolo, tra le signore diventò di moda portarli in bouquet. Il bulbo dei tulipani diventò un investimento che crebbe rapidamente con frenesia, diventando una ‘tulipanomania’, una brama febbrile collettiva di possesso che si propagò in Europa dalla Francia ai Paesi Bassi. Gli olandesi, oltre a coltivarli in tutti i giardini, specularono con ‘opzioni di acquisto’ contrattandoli nell’abitazione del mercante Jacob van der Buerse (dal quale prese il nome la Borsa). La ‘bolla dei tulipani’ (1634-37), la prima speculazione capitalista documentata, scoppiò il 5 febbraio 1637, trascinandosi dietro le rovine economiche e i fallimenti degli olandesi. Il 27 aprile 1637 fu emesso un decreto per equiparare l’acquisto e la vendita dei bulbi di tulipano a qualsiasi altro settore, così i prezzi si ridimensionarono. Nel XIX secolo diventarono popolari anche in Inghilterra.
Cultura
La commedia ‘Pane e tulipani’ (1999) di Silvio Soldini, con Lucia Miglietta e Bruno Ganz, fu un grande successo di pubblico e critica (9 David Donatello 2000, 5 Nastri d’Argento 2000, Premio del Cinema Svizzero 2001). La fuga improvvisata e il riscatto esistenziale e sentimentale di una casalinga prendeva il titolo da un’abitudine quotidiana tra i due protagonisti: alla mattina, Fernando lasciava a Rosalba il pane e la colazione, mentre alla sera, la donna gli portava un mazzo di fiori dal negozio in cui lavorava e l’ultimo, prima di andarsene, era di tulipani. Così come in una frase si spiegava che questi fiori non provengono dall'Olanda, come tutti credono, ma dalla Persia, anche la protagonista appariva all’opposto della sua vera personalità, ma le persone che veramente si interessarono a lei riuscirono a capirlo.
‘Guancia di tulipano’ – la principessa che scopre l’amore con il promesso sposo sconosciuto – è invece un testo teatrale di storie fiabesche scritto da Aldo Busi nel 2003 adattando le didascalie dell'opera ‘Lalla Rükh’ di Gaspare Spontini, ispirata alle ‘Ballate irlandesi’ del poeta ottocentesco Thomas Moore, rappresentata nel 1821 a Berlino.
Si chiamava ‘Tulip’ (Tulpan, 2008) una ragazza che il protagonista, un pastore di pecore e capre in Kazakistan, desiderava sposare nel primo lungometraggio drammatico e poetico di Sergey Dvortsevoy. Questa storia ambientata in un paesaggio desolato, che raccontava come una famiglia sopravviveva riuscendo a gustarsi una vita dura, vinse il Premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2008.
I tulipani neri, eleganti e dall’aura di mistero, simbolo di forza e di potere, ispirarono autori di opere letterarie e cinematografiche. Nel breve romanzo storico d’avventura dello scrittore francese Alexandre Dumas (Dumas Davy de la Pailleterie, 1802-1870), un brutale linciaggio avvenuto in Olanda, nel 1672, è nello sfondo di una vicenda romantica e di spionaggio industriale collegati alla coltivazione dei tulipani. In un’allegoria politica contro la pratica della tirannia in ogni tempo, il fatale ‘Tulipano Nero’ (1850) diventò simbolo di tolleranza, di giustizia, di amore vero, e alla fine fiorì comunque nonostante tanti impedimenti. Questo romanzo ispirò la trama di alcune pellicole dal titolo omonimo a partire dal film muto di avventura del 1921, ma anche indirettamente l’avventura farsesca di ‘Le Tulipe Noir’ (1963) di Christian Jaque, trasposto nella regione del Roussillon al tempo della Rivoluzione Francese. Il ‘tulipano nero’ (Alain Delon), un giovane nobile mascherato che cercava giustizia per i rivoluzionari vendicandosi delle angherie degli aristocratici, riuscì ad unirsi ai sanculotti e ad attaccare la Bastiglia (1789).
Mentre ‘Operazione Tulipano nero’ fu un piano attuato negli anni 1946-1948 dal ministro della Giustizia olandese Kolfschoten per deportare tutti i tedeschi (3.691 persone) dai Paesi Bassi, nel breve documentario finlandese (1988) diretto da Pacho Lane, ‘Il Tulipano Nero’ (The Black Tulip) era l'aereo che rimpatriava le salme dei soldati sovietici che avevano combattuto in Afghanistan.