- dalle fantomatiche consulenze, ultimo tentacolo della classe politica per sistemare amici e parenti e affini;
- dai privilegi della nostra classe dirigente:
che non ha alcun controllo sui propri tempi di lavoro e gli impegni extra ufficio;
che autocertifica i risultati ed arriva a autocertificare anche i propri buoni pasto arrivando a sommarne più di 60 in un mese;
che, per aggirare la riduzione delle auto blu, stipula contratti con società di autonoleggio o usa le auto per i servizi di sicurezza come taxi;
dal divario enorme che si è creato tra le retribuzioni dei dirigenti e quello del personale contrattualizzato che, per di più, viene strumentalizzato quando si pubblicano le statistiche delle retribuzioni, fornendo al paese un dato falsato della realtà.
Professor Monti non fugga dal tavolo della concertazione! Non ci spaventano i tagli quanto l’ingiustizia che regna in questo paese, dove si parla tanto solo per accontentare la forma, ma alla fine decidono in pochi e sempre per tutelare singoli privilegi. Noi non abbiamo alcuna voglia di accettare passivamente il trasferimento coatto del personale, la riduzione del nostro reddito (che si chiami buono pasto, tredicesima o altro) senza aver toccato i punti fondamentali di equità e di giustizia sociale, senza la quale la sua è, e sarà, solo un’operazione di cassa che poteva effettuare l’ultimo ragioniere d’Italia.