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SIGNORA ASTROLOGIA PUNTA IL DITO SUI NOSTRI VIZI..giochiamo con lei

Creato il 26 gennaio 2012 da Colorefiore @AmoreeDintorni

SIGNORA ASTROLOGIA PUNTA IL DITO SUI NOSTRI VIZI..giochiamo con lei

Prendo spunto per questariflessione da un bellissimo libro del filosofo Umberto Galimberti dal titolo“I vizi  capitali e i nuovi vizi” perparlare di questo argomento alla luce degli archetipi psicologici edastrologici.
E’ interessante il fatto che untempo erano considerati sette i vizi capitali esattamente come sette erano ipianeti conosciuti allora.
Oggi, forse, possiamo azzardaread ipotizzare che ai sette conosciuti se ne possono aggiungere almeno trenuovi, in sintonia con i tre nuovi pianeti scoperti negli ultimi 300 anni.
Possiamo ipotizzare che i settevizi capitali siano nient’altro che la rappresentazione della parte ombra degliarchetipi planetari e, vederli in azione, può offrirci la possibilità ditrasformarli in componenti positive della nostra psiche, in grado di renderepiù luminosa la nostra personalità.
Prendiamo dunque inconsiderazione i 7 vizi individuati dagli antichi cercando di vedere anche illato luminoso in modo da riuscire a farlo splendere.
Ovviamente, siccome si legano aisette pianeti.. più conosciuti, li tratterò in ordine di orbita.. partendodalla Luna fino ad arrivare a Saturno.
LA LUNA E L’ACCIDIA
L’accidia è il tipico viziolunare; infatti, l’eccesso di Luna e di segni d’acqua nel tema può favorire lapigrizia e la passività, in particolare quando sono forti i valori Cancro ePesci. Queste energie, se vissute nel loro risvolto negativo possono diventareinerzia, mancanza di volontà e di iniziativa, al punto da mantenere il soggettoin uno stato infantile, in una totale dipendenza dagli altri.
Dietro a questa “mollezza” c’èsempre una carenza di struttura ed un eccessivo bisogno di essere protetti econtenuti a cui si affianca una paura di mettersi veramente in gioco nel mondoquasi che non si possedessero gli strumenti necessari per affrontare la vitavera.
In realtà, questo vizio puòfornire l’occasione per lavorare sulle energie positive della Luna che ci vuolericordare che la vita è anche accettazione di ritmi non sempre imposti da noi;è compassione, sensibilità e disponibilità verso gli altri nonché, di tanto intanto, affidamento alla parte interiore che “sa e conosce ”, al di la’ dellamente e della ragione. Affinché vi sia una personalità solida ognuno di noi habisogno di coltivare un rapporto profondo con la ricettività, con l’empatia econ i bisogni intimi che sono gli unici che ci possono ricaricare e dareenergie che ci riconducano verso l’attività e la ragione integrando le dueparti di noi.
IL SOLE E L’ARROGANZA
Questo peccato è attribuibile alsecondo luminare: il Sole che, quando non può brillare come è suo solito, tentadi farlo dentro ad una zona d’ombra, con risultati alquanto deleteri.
Il Sole deve supportare la parteluminosa, attiva e cosciente della personalità; deve quindi donare sicurezza,calore, senso dell’eroismo e di magnificenza; quando invece c’è una carenza diquesta energia, il  soggetto vive unamancanza di forza e di luminosità che può tendere ad essere compensata conl’arroganza che è un tentativo molto modesto e negativo di avere un vero postonel mondo, di contare e di brillare.. Infatti quando non può brillare nessunsimbolo può soffrire quanto quello del Sole che vive una vera amputazione dellesue prerogative migliori. L’arroganza produce esattamente l’opposto di quantoil Sole desidererebbe: allontana gli altri da sé nel momento in cui li vorrebbeinvece conquistare.
Gli arroganti però possonolavorare sulle loro carenze e sviluppare quel potenziale che qualsiasi Sole hadentro di sé e che può regalare forza, luce e direzione alla personalità.Certo, il Sole ha bisogno di essere protagonista e, nel caso, può sviluppare lapropria specialità ed unicità, la sola che potrà catturare l’attenzione e losguardo altrui. Il lato luminoso del sole è anche capace di grande generosità elealtà ed è per questo che l’eroe può diventare un modello positivo che inducegli altri a seguirlo per le sue specifiche qualità.
MERCURIO E L’INVIDIA
L’invidia è il classico problemamercuriale che trae origine dal bisogno di paragonarsi agli altri per conoscerele proprie qualità e che si attiva nel momento in cui questi altri sembranoavere più doti o più possibilità di noi.
L’invidia è un sentimentoconsiderato universalmente distruttivo giacché, se non viene convertito, tendea sminuire l’oggetto di ammirazione, fino a distruggerlo. Alla base di questosentimento però c’è un grande senso di inadeguatezza e di inferiorità che nasceda una bassa autostima, sintomo che non si è stati premiati veramente e non siè stati aiutati a far crescere le proprie qualità e capacità, lavorando sulleinadeguatezze. L’invidia nasce da un senso di mancanza di qualcosa; ed è quiche bisogna lavorare.
La componente luminosadell’invidia è molto forte e se la si riesce a far emergere si potrà facilmentetrasformare in qualcosa di estremamente positivo poiché racchiude in séammirazione ed emulazione che sono fortissime spinte al miglioramento personaleche possono prendere spunto proprio dal fatto che si considerano positivequalità di altri, e che, per questo, si desidera svilupparle.
Soprattutto con i bambini èimportante lavorare sulle loro invidie aiutandoli ad ammirare e non acombattere chi ha qualcosa in più, proprio perché questo può essere la mollache stimola a crescere e a non accontentarsi.
Indubbiamente la lussuria è unvizio che nasce dall’esasperazione del principio di “piacere” e da un legameesasperato con i sensi e la sessualità. E’ certo che il lussurioso non trovapossibilità di sublimazione e quindi, tutto deve essere vissuto sul corpo.Venere è sicuramente la Regina del desiderio sessuale e del piacere ingenerale; non a caso è dal senso di piacere personale che nasce il desiderio ela capacità di scelta e di valorizzazione; quando però non vi è un rapportovero con il valore, ma solo con i sensi, l’individuo non può trovare veragratificazione e quindi può andare alla ricerca di costanti piaceri effimeriche possono condurre alla dissolutezza in cui il corpo prende il sopravvento subisogni superiori più legati agli ideali dell’anima.
La parte ombra di Venere siconsuma nel momento in cui non c’è scambio e viene meno la sua funzionesuperiore.. quella di relazione. Lei è alla base, è l’archetipo delrapporto…che indica “profondo scambio con l’altro” e quindi, quando non c’èscambio, resta il vuoto che dovrà essere colmato ad ogni costo.
La soluzione per il vizio dellalussuria sta nel nutrire il proprio desiderio attraverso un vero rapporto diintimità che possa derivare da una reale interazione emotiva ed affettiva oltrefisica; Venere è il principio di Eros che esiste nel momento in cui non vi èsolo gratificazione fisica ma AMORE.. un vero e proprio principio energeticotrasformante capace di nutrire un piacere che è psichico, affettivo espirituale ben lontano dal bisogno di riempire e consumare.
MARTE E L’IRA
L’ira è fondamentalmente ilvizio che nasce dall’incapacità di elaborare la rabbia e l’aggressività chesono alla base di una reale possibilità di difesa e di crescita personale. E’quindi legata al pianeta Marte che rappresenta l’istinto aggressivo edifensivo.
Quando è presente l’ira in unsoggetto indica che all’interno regnano sentimenti distruttivi che nascono dauna difficoltà di affermazione personale che produce insicurezza, sensazione dinon valere e risentimento.
La persona che si lasciaprendere dall’ira ovviamente manca di controllo e mostra un’aggressività chedifende in modo esagerato e che origina da un non sentirsi accettati ed amati,e quindi da un senso di “non  averediritto”.
E’ la tipica dinamica marzianache si manisfeta allorchè si è sperimentata a lungo la sensazione di impotenzache viene compensata con una frequente ed incontrollata rivalsa sugli altri.L’ira è sempre un’aggressività proiettata all’esterno.
Marte in positivo può mettersicompletamente al servizio dell’Io del soggetto e può aiutarlo a farsi valere, asentirsi forte e in grado di sviluppare visibilità e riconoscimento: due cosefondamentali per sentirsi di avere pieno diritto di stare al mondo.
Marte utilizzato positivamentepuò diventare volontà, azione e forza direzionata al punto da poter servire edifendere i deboli.
GIOVE E LA GOLA
Certo, oggi sembra difficilepoter pensare alla gola come ad un vizio capitale data l’enorme attenzioneall’immagine e alla linea, tuttavia, anche se magari meno evidente di un tempo,esiste anche questo peccato  che èassegnato al pianeta Giove.
Il bisogno di abbuffarsi e didivorare parte da un senso di difficoltà ad essere gratificati e nutriti suvari livelli; c’è sempre all’interno una sorta di “fame” che è sicuramente piùspirituale che di gola, ma siccome il goloso non riesce ad elevare il suobisogno, è costretto a riempirlo solo fisicamente.
E’ un problema che deriva da unnon appagamento “orale” il che vuol dire che non c’è stato nutrimento vero eneppure senso di appartenenza per cui, la regna all’interno l’idea di esserecostantemente in credito  rispetto aipropri bisogni; questo stillicidio porta a divorare e portare dentro cibo percolmare un sintomo che, manco a dirlo, non si può soddisfare con ciò che simangia, perché è di altro “nutrimento” che si ha bisogno.
Nel suo lato positivo Giove è ilpianeta della sublimazione.. è quello che ci aiuta a vivere certi contenuti sulpiano simbolico anziché doverli sempre agire; esso infatti desidera cresceresul piano psicologico nutrendosi della capacità di arricchirsi di conoscenzatrasformando ciò che portiamo dentro in qualcosa che possa nutrire la nostrafame di sapere e di crescere: in questo modo, Giove è come se ci permettesse disentirci parte di qualcosa di più grande che ci permette di assestarci e disentirci finalmente sazi.
Giove è la possibilità dispostare l’appetito orale in appetito psichico e spirituale, esattamente comerappresentato dalle grandi Dee della Natura che nutrivano a tre diversilivelli.
SATURNO E L’AVARIZIA
L’ultimo dei 7 vizi capitalitramandati dall’antichità è legato al Grande Vecchio Saturno e all’avarizia.
Contrariamente a quanto si pensain astrologia il vero avaro non è una tipologia gioviale (che in qualche modo èsempre collegato all’edonismo e al piacere), ma è una esasperazione dell’ombradi Saturno.
L’avaro è colui che NON E’ eche, quindi, deve AVERE per esistere; il dramma sottostante consiste nel nonpoter mai godere di ciò che ha, ma nel controllare che ciò che si possiedepossa aumentare e mai essere intaccato.
Un vero e proprio dramma daDEPRIVAZIONE quello che spinge il Saturno in ombra a trattenere tutto e troppoper paura di perdere e quindi a non poter mai donare nulla di sé e nulla di ciòche si ha e si possiede.
L’avaro tiene nascosto il suotesoro e si limita a guardarlo; non può goderne perché significherebbe privarsidi qualcosa.
Questa è la ragione per cuil’avaro è un infelice che teme gli venga portato via ciò che crede sia la suavera sopravvivenza.
E’ la pura percezione di nonavere risorse personali e non essere mai stato amato per il suo ESISTERE edESSERE, ma solo in virtù di ciò che sapeva fare. Non sa condividere e quindinon può arricchirsi.. e questo è il vero dramma.
In positivo Saturno crea invecela possibilità di poter sentire di avere ciò che serve per vivere; offre ilraro dono dell’autonomia e della responsabilità personale che assicural’individuo di non aver bisogno di appoggiarsi alle cose materiali pergarantirsi l’esistenza ma, piuttosto, di saper contare sulla sua capacità.Saturno ricorda che per essere autonomi è necessario vivere semplicemente..liberandoci dal superfluo. Le cose che possediamo sono proprio quelle che piùci schiavizzano per mantenerle.
Oggi ovviamente conosciamo altritre simboli.. URANO, NETTUNO E PLUTONE e, anch’essi hanno un lato luce e unoombra che può rappresentare deformazioni particolari che possiamo vedere comeveri e propri vizi.
URANO rappresenta il terribilevizio di credere solo nella parte razionale, nella mente e nella tecnologiacombattendo tutto ciò che è percezione e affidamento al delicato mondointeriore. Un altro dei vizi dell’ombra uraniana consiste nel contrabbandare ilsenso della libertà con quello della totale anarchia in cui ognuno possa farequello che crede non rendendo conto a sé stesso e agli altri e, soprattutto,non condividendo e non rispettando la libertà degli altri.
Certo, la parte luminosa diUrano è importante e ci può condurre alla vera libertà che prevederesponsabilità e senso di cooperazione, accettazione della diversità nonchérispetto totale della libertà propria e altrui.
NETTUNO rappresenta il vuotototale che è dato dalla mancanza di un reale senso spirituale che potrebbeaiutarci a comprendere che non siamo soli e che non siamo isolati nel mondo.L’ombra di Nettuno si cela dietro a tutte le dipendenze in cui l’uomo modernocade proprio per la mancanza di contatto con il vero senso e valore della vita.
La parte luminosa di Nettuno èconsente di raggiungere senso della totalità e della pienezza che riporta ogniuomo a sentirsi completo e in perfetta armonia con tutto ciò che lo circonda.
PLUTONE è il terribile vizio dicercare di avere potere sugli altri o di manipolare la realtà cercando inquesti surrogati motivazioni che aiutino a superare il senso di impotenzalegato alla non percezione delle risorse interne.
Plutone è legato al potere personalee mai a quello che si cerca di avere su qualcun altro; quando questo accadesignifica che il soggetto sperimenta un fortissimo senso di impotenza che loporta a cercare di trattenere e di avere con la forza, con la seduzione o conl’inganno ciò che non ha diritto ad avere.
La parte luminosa di Plutone èlegata alle motivazioni e al potenziale creativo che alberga in ognuno di noi;rappresenta anche il contatto con la verità interiore che nasce dall’aderenzaai valori, ai pensieri e ai sentimenti personali.a cura di Lidia Fassio
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