Il Club delle Mamme Marchigiane continua a pubblicare i racconti delle mamme, che vogliono parlare di una loro scelta, di un loro stile di vita o altro, da condividere con i lettori del sito. Ad esempio la scelta di un particolare tipo di scuola o di educazione, un problema che si è riscontrato, una situazione lavorativa, una protesta, un ricordo, un ringraziamento o altro, tutto quello che ruota attorno alla vita di una mamma della nostra provincia o regione.
Tutte le storie di questo tipo fanno parte della rubrica “Storie di Mamme“.
Chiunque volesse raccontare qualcosa, può scrivere all’indirizzoclubdellemamme@gmail.com
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Oggi pubblico le storie di alcune mamme che hanno avuto la gioia e la sorpresa di aspettare dei gemelli, raccontate attraverso una semplice ‘intervista’ a cui hanno risposto in quattro: Caterina Costantini, Federica Pensini, Francesca Pavani, Laura Regnicoli
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Dove abiti?
>Federica: Corridonia (MC)
>Caterina: Mamma Cate papà Andrea ed i due “hobbit” Carolina ( detta Kiki) & Tommaso (tato) vivono tra le dolci colline marchigiane a pochi minuti da Macerata
>Francesca: Abitiamo a Castelfidardo (An), ma io sono originaria di Ferrara ( e per dirla tutta, nata a Treviso). Sono finita qui nel 2003 per lavoro, sono stata assunta in Teuco e lì ho conosciuto quello che è il mio attuale marito.
> Laura: Abito a Nereto (provincia di Teramo) da sei anni ma sono originaria di Ascoli Piceno
Quanti gemelli hai e di che sesso sono?
>Federica: Ho 2 gemelli maschi eterozigoti di 5 anni e 4 mesi (non si somigliano per niente, né fisicamente né caratterialmente).
>Caterina: Due meravigliosi(come per ogni mamma) “mocciosi” di entrambi i sessi! Tommaso e’ nato per primo dunque è il più piccolo, Carolina per seconda ed è la sorella maggiore!!!!!!!
>Francesca: Due maschi di 5,5 anni, Matteo e Gabriele
> Laura: Ho due gemelli maschi di 4 anni e mezzo
Come hai reagito quando ti hanno detto che sarebbero stati 2 (o più)?
>Federica: La prima reazione è stata tra la gioia e la paura. Dopo qualche giorno dal test positivo, purtroppo ho avuto delle perdite. La ginecologa mi disse che probabilmente era un principio di distacco di placenta. Sono stata a letto ferma per 3 settimane, e ogni settimana andavo a fare il controllo per vedere se il distacco era rientrato. Durante l’ultima visita, con l’ansia e la paura di perdere quella speranza, la ginecologa ci disse che come pensava lei, in realtà i bimbi erano due! La perdita altro non era che l’impianto del secondo feto, ad una distanza di 5 giorni dal fratello! Un po’ piangevamo, un po’ ridevamo! Io e mio marito siamo usciti dall’ospedale un po’ confusi e abbiamo iniziato a chiamare parenti ed amici per l’aggiornamento inaspettato! Ovviamente tutti felici, alcuni increduli e forse noi più di loro. Ci abbiamo messo un po’ per metabolizzare la notizia ma alla fine ne siamo stati felicissimi e io mi sono sentita un po’ speciale.
>Caterina: CHE SORPRESA!!!!!!!! La prima ecografia che ho eseguito se ne vedeva soltanto uno! La meraviglia delle meraviglia e’ avvenuta dopo circa 20 giorni quando la ginecologa ci dice:” c’è una sorpresa?!”
Ed io ignara di tutto tra me e me ho pensato ” ma dai già il sesso?!!!!” La ginecologa :” sono 2!!!!!!!!” Credo sia stata la notizia più emozionante mai ricevuta !:-) ……indescrivibile davvero come emozione
>Francesca: Questa parte è tragicomica…. Dovrei fare una lunga introduzione, per trasmettere un concetto importante: i figli sono un miracolo, non si possono pretendere, programmare, evitare… e così come ci arrivano, indipendentemente dal nostro volere, così dobbiamo, abbiamo il dovere, di pensare che la vita è la loro: noi dobbiamo solo aiutarli a crescere nel migliore dei modi. Dunque: io sono stata operata due volte per displasia al collo dell’utero di II grado, all’età di 22 anni. Il mio collo del’utero era stato molto accorciato e quindi compromesso, e fisiologicamente avrebbe reso molto difficile una gravidanza…. Ebbene, non solo sono rimasta in cinta appena ci è sfiorato il pensiero, ma sono arrivati due angioletti!! Quindi la vita ancora una volta mi ha sorpreso, stravolgendo ogni aspettativa. Per me non solo è stato un dono, ma anche una sfida: pensando agli inizi, di essere in attesa di un solo bimbo, non ci aveva preoccupato il fatto di vivere in un minuscolo appartamento a Porto Recanati… ma quando a due mesi e mezzo, sono andata a fare l’ecografia….”signora, ci sono due cerchietti…lei è in attesa due gemelli”. E io: “ma c’ho casa piccola!!!!!” Ecco la prima cosa, a dir il vero poco edificante , che ho detto!! Ma tutto ciò, ancora una volta per dire…. I figli sono un DONO. Inutile fare programmi, inutile organizzarsi, bisogna aprire la testa e lasciarsi guidare da loro. Cosa molto difficile, con i ritmi odierni, dove cerchiamo di incasellare tutto: mi rendo spesso conto che vorrei programmare, a volte faccio loro un po’ di violenza per rispettare i programmi, ma sbaglio. Bisogna anzi imparare da loro: prendere, quando possibile, le cose come capitano, improvvisare, stravolgersi, far capitare le cose
> Laura: Tra quando mi ha detto che c’erano due camerette e quando ha poi confermato l’effettiva presenza di entrambi sono passati alcuni secondi o minuti(il tempo si è fermato totalmente) e in quel lasso di tempo ho pregato che fossero davvero due quindi credo di aver accettato all’istante il “verdetto”……poi cinque o sei volte ho chiesto al medico come avrei potuto dirlo a mio marito …forse era quello che mi preoccupava in realtà(ah ah ah)
Che tipo di parto hai avuto?
>Federica: Ho dovuto fare un parto cesareo d’urgenza alla 34 settimana. Quel mercoledì sono andata in ospedale per fare la visita settimanale di routine, ma purtroppo la ginecologa mi fece ricoverare subito per gestosi, avevo la pressione alle stelle. Dopo un’ora dal ricovero ero già in sala operatoria, mio marito è riuscito per un pelo a venire in ospedale, dove mi aveva accompagnato mia mamma, per salutarmi prima di entrare in sala parto. Quando sono nati i bambini erano neri per la sofferenza. Sono stati subito portati via con l’incubatrice e siamo stati per 10 giorni in più in ospedale, loro erano ricoverati in terapia intensiva, prematuri e con qualche problemino respiratorio, anche se erano i più grandi lì dentro…2.5kg ognuno circa! Per fortuna si è risolto tutto abbastanza velocemente.
>Caterina: Mi avevano programmato il cesareo intorno alla fine di gennaio del 2011 ma era talmente tanta l energia che avevano che hanno deciso di “rompere le acque!” il 19 dicembre del 2010, logicamente con cesareo !!!!
>Francesca: CESAREO. Anche qui, una lunga nota introduttiva: il primo ginecologo da cui sono stata (mannaggia a me che l’ho lasciato…) disse: “signora, una gravidanza gemellare è come una gravidanza normale…non si preoccupi, stia tranquilla”…Invece, sotto suggerimento di una mia carissima amica ginecologa, memore del mio intervento al collo dell’utero, ho cambiato e mi sono affidata fin troppo ciecamente alle cure di un luminare del Salesi: ottimo medico, pessimo dal punto di vista umano! Sotto sue indicazioni, che prevedevano la certezza di essere sottoposta al cesareo, non ho frequentato nessun corso pre-parto che invece, con senno di poi, mi sarebbe stato utilissimo per creare una cerchia di amiche e relazioni, di cui avrei giovato nel periodo dopo il parto!! Ma non me ne ero resa conto. Così ho avuto una bellissima gravidanza, a parte una piccola vicissitudine legata alla necessità di fare il cerchiaggio che mi ha obbligato a prendere gli antibiotici al 5° mese, Aimé. Alla 36°ma dal monitoraggio hanno visto che c’erano delle contrazioni, così la mattina del 18 dicembre il solito medico mi ha detto: “Ma tu stai benissimo, perché non provi a fare il parto naturale?” Io ovviamente mi sono rifiutata, e con il senno di poi penso che per i bambini sia stata la scelta più sicura, però ho sempre la sensazione di aver perso una occasione unica… ma non mi ero preparata, mi ero lasciata completamente guidare da consigli del ginecologo.
> Laura: Cesareo d’urgenza nonostante fosse stato programmato praticamente dalla prima visita. Il parto era stato previsto circa a 38 settimane…sono nati a 36 e 6….erano abbastanza grandi per essere due(2.990 e 2.740).Tra l’altro avendo già affrontato il naturale ho detestato l’idea del cesareo dal primo momento quindi diciamo che è stato un po’ “traumatico” perché rifiutato psicologicamente.
Come ti sei organizzata per occuparti di loro?
>Federica: I primi mesi ci siamo trasferiti a casa dei miei genitori, soprattutto la notte era dura e facevamo i turni per riuscire a dormire un po’. Il fine settimana però siamo sempre tornati a casa nostra per cercare di abituarci piano piano a stare da soli. Quando i bambini avevano 4 mesi siamo ritornati definitivamente a casa nostra, ma non ci è mai mancato l’aiuto della famiglia. Dai miei genitori fino ad un paio di anni fa, c’era il distaccamento di casa nostra. Altri due seggioloni, box, due lettini…
>Caterina: La famiglia e’ stato un aiuto e supporto fondamentale, nonni nonne, nonne acquisite , le mitiche zie, zii , cugine/i !!!!!! Un ringraziamento speciale va alle fantastiche “tate” Tama e Sara che mi stanno ancora accompagnando in questo fantastico percorso !!!!!!!!!
>Francesca: 4 NONNI. Se non li avessimo avuti, penso che avrei dovuto fare veramente scelte stravolgenti. I primi 4 mesi sono stati i più duri: 14 pasti al giorno…io dormivo dalle 8 di sera a mezzanotte! Poi si ricominciava. Dopo i 4 mesi, e la mia ripresa di attività lavorativa a 4 ore, c’è stata la prima svolta: loro dormivano da mezzanotte alle 6 di mattina, così potevamo tutti fare un sonno più normale e io riuscivo a dar loro da mangiare da sola prima di andare al lavoro. A 10 mesi li abbiamo messi al nido (mezza giornata) ma erano spesso ammalati, e fortunatamente, c’erano i nonni. A 3 anni abbiamo iniziato il percorso Montessori, e stiamo proseguendo. Via via l’impegno è calato, ora ce li godiamo!! Non che non ci voglia dedizione, attenzione, ascolto… ma è tutta un’altra cosa!
> Laura: Avendone già una ero mentalmente pronta, poco ansiosa diciamo. Ho allattato solo un mese al seno per il resto ho avuto anche l’aiuto di mia madre ma il primo anno tutto sommato è stato abbastanza facile gestirli
Hai o faresti altri figli?
>Federica: Io si…mio marito è ancora troppo shoccato!
>Caterina: Siamo felicissimi così! Non potevamo chiedere di più!
>Francesca: NO. Non ho intenzione (poi quello che potrebbe succedere nessuno lo sa) di avere altri figli. Ho 38 anni e penso che non è più età… Siamo contenti così, ci godiamo questo percorso a quattro e sono felice di aver ripreso a fare cose che avevo abbandonato. Mi rendo conto che arriverà un momento dove anche i nonni avranno bisogno del nostro aiuto, e allora ci saranno decisioni da prendere, riorganizzazioni da fare… Viviamo giorno per giorno, senza fasciarci la testa!
> Laura: Ho un’altra figlia di 7 anni e NO decisamente non cerco un’altra gravidanza
Come reagiscono le persone quando sanno che hai dei gemelli?
>Federica: Il primo anno di vita dei gemelli è stato un incubo! Soprattutto i primi mesi quando andavamo a spasso con il passeggino doppio ci fermavano un sacco di persone, ci chiedevano di tutto (anche domande abbastanza idiote). La domanda più frequente era: “come fate a riconoscerli?”….ma in realtà sono stati sempre molto diversi tra di loro. Ovviamente la cosa è andata scemando, anche se ogni tanto mi sento ancora addosso qualche sguardo curioso, ma penso che sia normale.
>Caterina: Le persone sono affascinate dai gemelli, sono molto incuriosite!!!!! Ne abbiamo incontrate davvero tante che ci hanno fermato e continuano a farlo ! Devo dire che è davvero bello ed ogni volta che lo fanno mi fermo e rispondo con piacere
>Francesca: Sorpresa, curiosità… Ammirazione! Soprattutto perché ho un lavoro abbastanza specialistico e “da uomo” – ingegnere – e sono riuscita a mantenermi in forma.
> Laura: Ringraziano Dio di non averli loro credo…….scherzo comunque i complimenti di rito
Per gli spostamenti come fai?
>Federica: Adesso è tutto più semplice. Fino a che non hanno iniziato a camminare è stato difficile. La mattina quando uscivo di casa per portarli al nido dovevo portarne prima uno in macchina, legarlo, poi correre a casa a prendere l’altro, che era legato nel seggiolone o nel box. Ci mettevo un nanosecondo! E per fortuna abitiamo al primo piano con possibilità di mettere la macchina davanti al portone. Quando hanno iniziato a camminare la cosa si è semplificata molto, ma sempre con le macchine iper-attrezzate (un periodo abbiamo avuto 6 seggiolini auto, 2 per ogni macchina, mia, mio marito e i nonni). Adesso abbiamo abbandonato il passeggino, ma fino a quando l’hanno usato giocavamo a tetris nel portabagagli delle macchine!
>Caterina: A malincuore (
>Francesca: 4 SEGGIOLINI per gli spostamenti con le varie macchine. Poi, tante camminate, biciclettate, e monopattini!! Occhio però: fino ad un anno di età, mi sono sentita una prigioniera. La mia libertà è ricominciata quando sono riuscita a uscire da sola con loro e fare le mie cose portandomeli con me (abitando a Castelfidardo era impossibile anche solo uscire in passeggino…ero prigioniera in casa)!
> Laura: Quando erano piccolissimi era difficile uscire non avendo l’ascensore per scenderle due piani, poi con molta calma tutti in macchina o per piccole commissioni passeggino doppio e tanta pazienza
Riuscivi ad uscire da sola con loro quando erano molto piccoli?
>Federica: Si, sono uscita spesso sola con loro, in qualsiasi periodo, in qualsiasi modo…a piedi, in macchina, non mi sono mai voluta far troppo aiutare, mi piace essere abbastanza indipendente, anche se non sempre è stato facile gestirli da sola fuori casa.
>Caterina: Quando erano più piccini invece ho avuto difficoltà , aspettavo sempre qualcuno che mi accompagnasse!!!!!
>Francesca: VEDI SOPRA
> Laura: Cercavo di non uscire da sola ma per il resto mi sono sempre arrangiata abbastanza bene nonostante alla fine fossero comunque tre bimbi piccoli da gestire
Hai allattato naturalmente?
>Federica: Purtroppo no. Il fatto che hanno passato i loro primi 10 giorni in incubatrice non ha aiutato. Hanno iniziato subito con il biberon e non l’hanno più abbandonato. Ho provato con uno di loro, quello che sembrava mangiare più velocemente e voracemente, si è attaccato una/due volte ma alla fine ha prevalso il biberon. Per fortuna sono riuscita a tirarmi il latte, anche se dall’inizio ho dovuto sempre dare l’aggiunta di artificiale, fino a che uno dei due è stato ricoverato d’urgenza al Salesi (per un problema che poi si è risolto) e probabilmente per la paura da quel giorno non ne ho avuto più.
>Caterina: Ho allattato i primi due mesi poi siamo passati al latte artificiale!
>Francesca: Ci ho provato, ma per svariati motivi non è andata. Sono uscita dal Salesi che dovevo fare la doppia pesata, e alternare la loro alimentazione tra tetta e latte artificiale! Pensate che sistema macchinoso e stressante che era! Così piano piano il latte se n’è andato, e dopo un mese già non c’era più.
> Laura: Purtroppo solo per un mese poi artificiale fino all’anno di età circa.Oltre al problema emotivo (inadeguatezza,inettitudine all’allattamento etc) è anche un disagio economico in quanto (scusa ma sono molto polemica su questo) lo Stato non aiuta in alcun modo quando secondo me il latte artificiale dovrebbe essere annoverato tra i farmaci salvavita visto che è l’unica fonte di nutrimento e sopravvivenza per i lattanti