Signore in sovrappeso: siete state prese in giro.

Creato il 19 ottobre 2015 da Loredana De Michelis @loridemi

In un mondo di Guerrilla Marketing nel quale farsi notare è la vera ossessione di molti, l'ultima soluzione, forse suggerita dai social, è quella di aizzare i moralisti di turno, scavando nelle loro profonde frustrazioni.
Forse Marie Claire ha semplicemente sbagliato copertina ma probabilmente, invece, l'ha azzeccata: più attenzione di così non la poteva attirare. Quello che mi fa pendere per la seconda ipotesi sono le statistiche ben note a chi pubblica il magazine, relative al suo tipo medio di lettrice: la donna in sovrappeso. Non è necessario conoscere le statistiche, comunque: basta guardarsi intorno e notare che Marie Claire, come tutti gli altri, pubblica su ogni numero almeno un articolo che parla di come perdere peso, sia generico che localizzato.
Sì, l'ideale di bellezza per le masse è ancora la magrezza, proprio perché continua ad essere di pochi, sempre più pochi. Sì, chi non è magro continua a invidiare le persone magre e per questo Marie Claire le mette in bella mostra: l'occhio della persona in sovrappeso scivola sul loro corpo e s'infiamma d'indignazione ma subito dopo cerca una dieta ipocalorica, magari vegetariana, che l'alimentazione sana è importante. Ecco, la salute è la cosa importante, non la bellezza: quale insulto migliore a una magra se non quello di dirgli che è patologica?
In realtà non è dato sapere se la ragazza ritratta nella copertina di Marie Claire sia anoressica: è molto imbellettata ma potrebbe anche avere 15 anni ed essere semplicemente ancora una bambina.
Se le persone che guardano non fossero ossessionate dal loro peso come unico metro di giudizio e fonte di speranza, noterebbero innanzitutto che la ragazza di questa copertina non è particolarmente bella: ha le orecchie a sventola, un labbro corto patologico peggiorato dall'ombra della fotografia, ha gli occhi sporgenti di una ipertiroidea e la testa sproporzionata rispetto al busto. Per giunta è senza seno, guarda caso in un'epoca in cui le sedicenni si fanno aumentare il seno chirurgicamente, con il permesso della mamma.
Sì, care mamme complessate di sedicenni protesizzate, vi stanno dando delle burine. Arrabbiatevi e parlate male: tanto non vedevate l'ora e state facendo gran pubblicità. I teorici della giusta immagine della donna, al loro computer con la cintura che tira, si avventeranno su questa immagine, per dare visibilità a se stessi e di conseguenza anche a Marie Claire: è sempre una faccenda di fame pure questa.
La foto di una ragazza senza seno fa anche l'occhiolino alla nuova moda del transgender: per la chirurgia plastica sarà solo un cambio di settore, per molti invece una tragedia, ma questo, così come il fatto che si continuino a usare modelle minorenni, non frega a nessuno.
Detto per inciso, l'anoressia è una malattia che non ha nulla a che vedere con la vanità, come le abbuffatrici patologiche vorrebbero insinuare, mettendosi così su un gradino diverso, almeno morale. Persino chi si occupa di anoressia (spesso operatrici in sovrappeso, non certo indenni dalla mentalità comune che le fa sentire inadeguate) parla di aspetti estetici travisati: non c'è niente di più assurdo e irrispettoso nei confronti di una malattia che rischia di essere mortale.
Nonostante la gravità dell'anoressia, quella vera, è facilissimo che una donna semplicemente snella si senta dare dell'anoressica dal ciccione di turno, mentre è severamente vietato dire a qualcuno "sei un obeso", anche se gli obesi sono in numero ben maggiore degli anoressici e muoiono pure loro. Però almeno consumano, e tanto.
Insomma, sovrappeso è sano, insistiamo a dirlo, anche se una persona in sovrappeso costerà alla sanità pubblica molto di più di una sottopeso. Anche se vivrà muovendosi impacciata, impigrita, dedita a una dipendenza, che è quella del cibo in eccesso, che la metterà a rischio d'infarto, di tumore, di problemi articolari e circolatori a cui la persona di peso normale o sottopeso sarà meno soggetta.
L'invidia muove gli animi con passione, e muove i portafogli più del buonsenso. Dietro a tutto questo laborioso giudicare e dare giudizi si nasconde la cosa più problematica da affrontare, che non osa menzionare nessuno: molte donne belle sono magre, ma soprattutto sono ben fatte, hanno corpi armoniosi e proporzionati. Quella è una questione di ossa. Siamo poi sicuri che basti dimagrire e fare ginnastica? Speriamo di sì perché se così non fosse, non ci sarebbe proprio speranza: le belle resterebbero belle e le altre no. E dietro a tutta questa fiera si scoprirebbe che c'è il solito, discriminatorio, medievale sistema: al rogo le gnocche, sono magre, quindi patologiche, quindi tutte streghe.

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