Non so se e in che misura la domanda abbia effetto, so solo che viene usato questo stravagante escamotage da quando sono piccola io, quindi deve avere un certo appell... Sostanzialmente ci viene insegnata fin da piccoli l'omologazione. Non credo sia background genitoriale più o meno consono, credo venga da quelle ancestrali decisioni non prese, che intervengono a farci da manuali del buon genitore. Un bravo bambino sta al suo posto, non strepita, ringrazia e chiede per favore. E su questo, cascasse il mondo se non concordo, ma altresì penso che un individuo, al di là dell'anagrafe, abbial'intramontabile diritto nei confronti di se stesso, di farsi riconoscere SEMPRE! Deve emergere, deve allontanarsi dalla macchia di pecoroni che cammina tutta uguale il sabato in centro, deve far sentire la sua voce, deve far valere la sua opinione... E per fare tutto questo, DEVE farsi riconoscere! Altrimenti è tutto vano e tutto inutile, altrimenti tanto vale accodarsi all'altro silente, sperando l'altro scelga nel modo migliore per tutti. L'accondiscendenza è sinonimo di educazione, o di scarico delle responsabilità? Come si distingue un discreto da un furbetto? In quanta parte soggioghiamo la mente al tarlo della bieca obbedienza fin dai primi vagiti?
Non so se e in che misura la domanda abbia effetto, so solo che viene usato questo stravagante escamotage da quando sono piccola io, quindi deve avere un certo appell... Sostanzialmente ci viene insegnata fin da piccoli l'omologazione. Non credo sia background genitoriale più o meno consono, credo venga da quelle ancestrali decisioni non prese, che intervengono a farci da manuali del buon genitore. Un bravo bambino sta al suo posto, non strepita, ringrazia e chiede per favore. E su questo, cascasse il mondo se non concordo, ma altresì penso che un individuo, al di là dell'anagrafe, abbial'intramontabile diritto nei confronti di se stesso, di farsi riconoscere SEMPRE! Deve emergere, deve allontanarsi dalla macchia di pecoroni che cammina tutta uguale il sabato in centro, deve far sentire la sua voce, deve far valere la sua opinione... E per fare tutto questo, DEVE farsi riconoscere! Altrimenti è tutto vano e tutto inutile, altrimenti tanto vale accodarsi all'altro silente, sperando l'altro scelga nel modo migliore per tutti. L'accondiscendenza è sinonimo di educazione, o di scarico delle responsabilità? Come si distingue un discreto da un furbetto? In quanta parte soggioghiamo la mente al tarlo della bieca obbedienza fin dai primi vagiti?