Trama Jack "cucciolotto" Stanton è un killer professionista della mala irlandese. Jill Conway è la sua amante, ma anche la moglie del suo capo. Insieme, stanno fuggendo dal loro passato, sperando in un futuro migliore. Ma ci sono peccati che non si possono dimenticare, per quanto si tenti di farlo…
Impressioni Chi non conosce la saga di Silent Hill? Credo che in pochi alzerebbero la mano a questa domanda…
Il perché è semplice: videogiochi, fumetti, film, ormai mancano solo i cartoni animati e l'universo di questa cittadina sarà stato esplorato con ogni mezzo. I fumetti, quello di cui sto per parlarvi oggi, sono il lato meno conosciuto dal sottoscritto. Infatti questo è il primo che leggo. Ma non di certo l'ultimo…
La storia è semplice, quasi un cliché fin troppo abusato: un killer che si porta a letto la moglie del capo. Quindi torbidi passati, vendette che aleggiano nell'aria e quel senso di fuga tipico di queste storie. Solo che stavolta ci si mette in mezzo Silent Hill, tanto per rendere la questione più divertente.
Ma nulla è lasciato al caso e in questo fumetto, forse più che in altre opere, il vero protagonista è proprio la città.
È lei, con meccanismi subdoli, a trascinare i personaggi di fronte al loro giudice, a colui che avrà il compito di mettergli al cospetto della verità e delle proprie colpe. La psicologia è sparata a mille, con dialoghi, introspezioni e divagazioni personali molto profonde e incisive. Tutto questo considerando che la storia è molto breve e si conclude in poco più di venti pagine.
Tutti i capisaldi della saga sono presenti, così come i dubbi e le domande che Silent Hill è in grado di scatenare nella mente delle persone. A questo aggiungiamo un taglio grafico disordinato, contorto, con colori che si mescolano sulla tavola, tratti sfocati e immagini grottesche a condire il tutto. Le tonalità rosse dominano, assieme al grigio e al nero, un connubio che unisce l'ansia e la paura, ai sentimenti cardine che spingono i personaggi ad andare avanti, cioè disperazione e rabbia.
Perché si sa, a Silent Hill nessuno è innocente e le colpe si pagano solo alla fine. Se mai ci sarà una fine...