di Angelo D'Amore. Il consenso di Monti è in caduta libera. Lo spread torna a salire, segno evidente che il termometro della Banca Centrale Europea e delle Borse, oscilla indipendentemente dalle orge nella villa di Arcore. Colui il quale, in un solo pomeriggio, divenne Senatore a vita, per una internazionale decisione massonica, sa benissimo che l'aria che tira non è delle migliori. Speravo che il Professore portasse via il nostro paese dalle paludi ma, mi sono reso conto, che egli stesso è un ingranaggio di una mastodontica macchina trita benessere. In Grecia sono riusciti a ribellarsi alle decisioni piovute dall'alto. Non hanno risolto nulla, il paese e' sempre più nel baratro, ma almeno i greci sono arbitri del loro destino. Noi
italiani invece, da
storico popolo succube, da navigati voltagabbana senza coraggio, preferiamo lasciarci andare a questa lunga ed incessante agonia. Il nostro Parlamento è sterilizzato, tenuto sotto spirito, privato di qualsiasi forma di decisionismo interventista. Nessuno osa minacciare un minimo tentativo di crisi, poichè nel caso italico, la classe politica dirigente sa benissimo di non avere oggi, la capacità ed il consenso sufficienti per produrre una valida alternativa politica.
Monti va bene a tutti, senza se, senza ma,
come uno sciroppo maleodorante che si ingoia ad occhi chiusi quando si sa di essere ammalati. Questa forma di stasi determinista, fa scivolare il Paese nella supina acquiescenza, nel rotolarsi per forza di inerzia verso un futuro incerto e nebuloso. Fino a quando resteremo nell'euro, il nostro destino sarà deciso da altri, un piccolo gruppo di tecnocrati oligarchi che muovono gli stati come pedine in una battaglia navale virtuale. L'economia reale è ferma, inghiottita da quella asiatica, verso la quale sarà impossibile recuperare un gap insormontabile. L'economia finanziaria non ci vede come attori protagonisti, ma ci ritaglia un ruolo di comparse che recitano un copione scritto da altri. Monti forse riuscirà a rimanere sino a fine mandato. Lo farà per suoi meriti, per la mancanza di alternative politiche o perchè il popolo subisce silente il proprio destino?