Silenzio

Da Cuordicarciofo
Un posto abbandonato.
Libero di decrostrursi, lasciando trasparire l'anima che l'ha animato.
Non riesco a decidermi ad abbandonarlo completamente e ogni tanto ritorno, a trovare quella che ero.
Ho superato lo spaesamento di non riconoscermi più.
Ugualmente mi chiedo cosa potrei mai raccontare, in queste pagine che continuano a rimanere bianche.
Aspetto anch'io il sole, attendo di potermi spogliare di questi strati fastidiosi e lasciar asciugare al sole tutto il passato.
La musica mi accompagna, disegno tanto.
Lavoro tanto.
Sogno tanto.
Mi piace quel che ho trovato.
Mi piace riuscire a scorgere in piccoli gesti l'amore che mi mancava.
Che non riuscivo a vedere.
Anche il secchio della spazzatura svuotato assume mille significati e mi ritrovo a pensare a quanto si può essere ciechi e sordi.
Oltre ciò, guardo le cicatrici e sembrano più le venature di un albero che ferite.
Forse neanche più si ricordano che lo sono state.
E mi godo anche questa uscita di scena.
Anch'io come questo posto, libera di decostruirmi, di inventarmi da capo.
Grazie per tutto il calore, il supporto e le parole.
(Quando mi si è aperta la terra sotto i piedi, in una mattina di giugno la prima persona che mi ha lanciato la corda per non cadere è stato qualcuno che non ho mai visto, ma rimarrà come una sorella per sempre. Potere di questi posti.)
A presto. Sapete dove trovarmi.