E di altro non avrebbe parlato, secondo quanto filtra. È invece entrato e uscito da un ingresso secondario il presidente della Lazio Claudio Lotito. Hanno sfilato in silenzio i vari Andrea Agnelli (Juventus) e Adriano Galliani (Milan), fino a Maurizio Setti, presidente del Verona, appena eletto consigliere di Lega. Il solo Urbano Cairo si è fermato a parlare, giusto per dire che "nel momento in cui ci sono indagini preferisco non commentare. Meglio aspettare - ha aggiunto il presidente del Torino - che chi indaga faccia il lavoro giusto e accerti che tutto sia stato fatto nella maniera più corretta, come mi sembra". Così i dirigenti si sarebbero concentrati sull'ordine del giorno, affrontando la mutualità dovuta alla Serie B dalle società neopromosse in Serie A e insediando una "commissione che si riunirà per la prima volta il 30 ottobre per esaminare tutto ciò che è legato all'ipotesi di una riforma dei campionati", ha annunciato Beretta spiegando che il gruppo di lavoro avrà "un rappresentante per ogni società, tendenzialmente i presidenti. I tempi? Non abbiamo intenzione di andare troppo in là ma di fare un lavoro serio". La A potrebbe accettare una riduzione a 18 squadre, ma a certe condizioni economiche.
La questione è dunque ancora in sospeso perchè, come ha detto qualche settimana fa il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, "quando ci sono milioni in ballo da trovare, la casa madre - che è la serie A - deve dire quanto è disponibile a mettere sul tappeto per ristrutturare la questione". È stata invece accolta "senza problemi" una richiesta della Rai: l'andata della semifinale di coppa Italia è stata anticipata dal 10 febbraio al 27 gennaio per evitare sovrapposizioni con il Festival di Sanremo. Ora Antonio Conte aspetta pari trattamento per la finale, che non è ancora fissata e il ct non vorrebbe a fine maggio per preparare al meglio l'Europeo.