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Silenzio o disinteresse? Rossella Urru la sedicesima italiana rapita all’estero.

Creato il 24 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Il sequestro di Rossella Urru vuole impedire la solidarietà internazionale verso i SaharawiLa giornata sta per terminare ma nessuna nuova arriva da Tinduf. Rimane fitto  il mistero sul rapimento in Algeria dei cooperanti spagnoli e della nostra Rossella Urru. Inaki Markiegi, responsabile di una delle Ong, la spagnola Mudobat, spiega di non avere alcun elemento per poter prevedere una eventuale liberazione dei tre.”Siamo in contatto permanente con il campo profughi e con il ministero degli Affari esteri. Uomini armati sono arrivati a bordo di diversi pick up, e i tre operatori sono stati rapiti”, così si legge online, mentre la ministra degli Esteri di Madrid Trinidad Jimenez, che segue il caso in contatto con il suo omologo italiano, annuncia una serie di incontri coi responsabili delle Ong, per adottare ulteriori misure di sicurezza.

Rossella Urru, giovane donna sarda, in mano a rapitori ignoti, è la sedicesima  italiana vittima di sequestri. In genere per casi come quello di Rossella la mobilitazione è massiccia, dalle prime ore, invece per lei, poco si sente se non le tante dichiarazioni di chi la ha conosciuta e sopratutto di chi crede nella cooperazione internazionale. Negli ultimi mesi diversi sono gli italiani rapiti, prima di Rossella, due mesi fa è scomparso Francesco Azzarà volontario calabrese di 34 anni che lavora per Emergency sequestrato ad agosto nel Darfur.Franco Lamolinara, tecnico originario di Gattinara,  invece viene preso il 12 maggio, nel nord-osvest della Nigeria.  I pirati somali invece tengono sotto scacco da quasi 200 giorni l’equioaggio del cargo Rosalia D’Amato: 21 uomini, di cui 6 italiani,Orazio Lanza (comandante) di Messina, Pasquale Massa (primo ufficiale di coperta) di Meta di Sorrento, Giuseppe Maresca (secondo ufficiale di coperta) di Vico Equense , Gennaro Odoaldo (terzo ufficiale) di Procida, Antonino di Girolamo (direttore di macchina) di Marsala , Vincenzo Ambrosino (allievo ufficiale di macchina) di Procida stessa sorte per gli uomini di mare del Savina Caylyn:Giuseppe Lubrano Lavadera (comandante) di Procida , Antonio Verrecchia (direttore di macchina) di Gaeta, Eugenio Bon (primo ufficiale) di Trieste, Gianmaria Cesaro (allievo di coperta) di Piano di Sorrento, Crescenzo Guardascione (terzo ufficiale di coperta) di Procida  Poi  Maria Sandra Mariani, nelle mani degli uomini di Al Quaeda, mentre da un anno non si hanno notizie di Bruno Pellizzari è ostaggio dei pirati somali.


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