Silenzio, parla il Boss. Kelsey Grammer torna su Rai3

Creato il 02 gennaio 2013 da Valentinaariete @valentinaariete
Torna, riproposta da Rai3 in seconda serata, "Boss" una delle serie migliori dell'anno, in cui Kelsey Grammer è Tom Kane, sindaco di Chicago un politico duro e spietato alle prese con una seria malattia. Il primo episodio in onda il 29 dicembre alle 23:30 (subito a seguire il secondo) è diretto da Gus Van Sant. E qui parla il protagonista. 

Star della tv americana per i suoi ruoli comici nelle sit-com “Cin Cin” e “Frasier”, Kelsey Grammer in patria è uno dei volti e delle voci (tra i tanti personaggi doppia anche Telespalla Bob di “I Simpson”) più amati. La sua scelta di tornare in tv con un ruolo drammatico ha scosso le folle: in “Boss”, serie della Starz in cui interpreta Tom Kane, il corrotto sindaco di Chicago, Grammer dà prova di tutto il suo talento drammatico, tratteggiando un personaggio dagli echi shakespeariani, come ha ammesso nel corso della masterclass tenuta al Roma Fiction Fest: “Il progetto è saltato alla mia attenzione qualche anno fa, abbiamo fatto una conversazione con lo sceneggiatore e volevamo entrambi fare una versione aggiornata di Re Lear. Abbiamo scelto come set Chicago, città ideale per parlare di una storia umana, non solo politica. Dopo Frasier non volevo fare solo commedie, il pubblico americano ti tratta un po’ come se tu fossi una proprietà, non vuole vederti in ruoli diversi dopo che hai avuto successo con un certo tipo di personaggio. Affrontare un ruolo come questo è stato un po’ come tornare alle mie origini di attore, a qualcosa di shakespeariano ed epico”.  Il suo Tom Kane è uno dei personaggi più forti visti recentemente in tv:Deve essere così cattivo, altrimenti non ci sarebbe stato il desiderio di vederlo redimersi. Iago è uno dei personaggi più amati dal pubblico: sono personaggi come questi che fanno riflettere lo spettatore su debolezze e malvagità che tutti condividiamo”. Sul fatto che la serie possa costituire una forma di propaganda politica l’attore ha però fortemente smentito: “Credo che Hollywood sia responsabile di questo, non io. A me piace raccontare storie e non è il mio obiettivo schierarmi con un preciso partito. La storia di “Boss” parla di politica ma non è esattamente sulla politica. Noi parliamo di persone che amano il potere e a cui non piace perdere. Ad Hollywood si fa propaganda ma non sono sicuro che faccia la differenza, agli americani non piace farsi dire cosa fare”.  Non solo “Boss” però, l’attore ha anche rivelato alcuni dettagli sulla sua carriera: L’esperienza della vita è la cosa che mi ha fatto crescere di più come attore. Il trucco per essere un buon attore è cercare di trarre più insegnamenti possibili da tutto quello che si presenta. Quando avevo 12 anni mio nonno morì, per me fu un trauma, perché era l’unica figura maschile di riferimento che avevo. Ho letto quindi il Giulio Cesare di Shakespeare e quelle parole mi hanno ispirato: ho capito che la tragedia fa parte della vita e che non le avrei permesso di interferire con il mantenere il controllo di me stesso. A 17 anni ho partecipato ad una rappresentazione ed ho capito che avrei voluto fare questo nella vita. Sono stato accettato alla Juilliard di New York ed ho studiato. La base per ogni attore è osservare le persone, bisogna catturare i vari aspetti delle persone. L’interpretazione cambia a seconda dell’esperienza di vita che riesci ad infonderle”.  Grammer ha parlato anche di come sceglie i ruoli da interpretare:Il mio metodo per scegliere una storia è sentire che sia vera. Non deve essere necessariamente vera, deve trasmettere un senso di verità, perché la vita è piena di storie sorprendenti. Mi piacciono le emozioni forti, le situazioni estreme, che però mi fanno sentire che sono vere. Ogni volta che leggo un copione mi chiedo: ci credo?”.  Interrogato sul ruolo che gli sarebbe piaciuto interpretare l’attore ha ironicamente risposto Sean Connery, mentre il personaggio che ha detestato interpretare è stato quello Hank, nella serie omonima. Sulla sua mancata nomination agli Emmy per l’interpretazione in “Boss” Grammer ha invece detto stizzito:Sto ancora digerendo la cosa. Credo davvero che sia il lavoro migliore che abbia mai fatto, quindi ne sono sorpreso. Ma capita. Forse è una cosa personale, forse perché ho già vinto magari si pensa che sia più giusto dare un premio a chi ancora non l’ha vinto. Però il premio dovrebbe essere alla migliore performace e io penso di averla fatta”.  Dal suo privilegiato punto di vista come produttore Grammer ha anche detto la sua sul perché la televisione sia attualmente più creativa del cinema:Gli scrittori si spostano in tv perché offre loro libertà. I film devono fare soldi, quindi ormai sono tutti indirizzati in quella direzione, sono quasi tutti pieni di effetti speciali e si concentrano meno sul raccontare le storie. Non so a cosa porterà questo. La televisione dà voce agli autori e quindi è normale che questi si spostino in tv”.  Gli otto episodi della prima stagione di Boss andranno in onda su Rai3 secondo il seguente calendario: sabato 29 dicembre il 1° e il 2° episodio; domenica 30 dicembre il 3° e il 4°; sabato 5 gennaio il 5° e il 6° episodio; domenica 6 gennaio, infine, il 7° e l’8° episodio. Pubblicato su TvZap.

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