Silvia Mezzanotte parla dei talent show: “Mi piacciono Noemi, Emma, Alessandra Amoroso ed Annalisa Scarrone”

Creato il 29 marzo 2011 da Miosako


Nel giorno in cui esce il nuovo album dei Matia Bazar, Conseguenza logica, Silvia Mezzanotte, tornata nel gruppo dopo 6 anni, parla a ruota libera dei talent show in un’intervista a Panorama.it:  “Noemi mi piace moltissimo: ha personalità, grinta e carattere. Ha una voce da mezzo soprano che le invidio: sentire questo vocione che va verso il basso è entusiasmante. E poi ha una personalità, una grinta e una dolcezza uniche. Emma Marrone l’ho rivalutata molto in questo Festival, mi piace molto come persona e nella sua grinta, ma deve subito allontanarsi dal mondo musicale della Nannini visto che la Nannini c’è già… per lei è necessaria una maggiore personalizzazione. Alessandra Amoroso se trattata nel modo giusto può esplodere anche all’estero. Con una buona progettualità discografica può seguire senza problemi le orme di Laura Pausini. Tra le ultime arrivate amo molto Annalisa Scarrone: fin dal primo provino dicevo che avrebbe vinto. Alla fine non ha vinto, ma sta avendo più successo. Ha questa voce duttile, gli occhi e una determinazione nell’umiltà che sono grandi caratteristiche, specie quando si entra in un meccanismo come quello di Amici dove sei molto sotto pressione. L’unica verità tra i mille giudizi su di lei è stata quella di Mara Maionchi quando le ha detto ‘Fai quello che ti pare’”.
C’è ancora talento musicale e personalità nelle nuove leve musicali? “Di bravi cantanti ce ne sono tanti. La differenza la fa come vengono guidati, soprattutto se vengono subito immessi nel tritacarne del marketing industriale. Visto che in un certo ambiente autogestirsi è quasi impossibile, dipende molto dai terzi che lavorano con loro. Il rischio è che si scimmiotti troppo quello che esiste già. Mi piace molto Emma Marrone, sembra avere tanta testa oltre che le corde vocali: ha grandi possibilità. Ma non è arrivare primi in classifica che fa di un cantante un talento di valore, ne ho visti tanti numeri uno nella mia carriera che sono subito spariti nel nulla. È più importante durare nel tempo”.



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