Un tempo si diceva che la donna doveva giocare bene le sue carte - vale a dire "usarla" al meglio - per sistemarsi a vita! Ma non c'è regola senza l'eccezione che la confermi.
Spacciarsi per quella che non l'ha ancora data a nessuno sembra essere un trucco molto proficuo al giorno d'oggi per far accendere una telecamera e il desiderio degli italiani. L'altra sera, sul palco del
Chiambretti Night sale l'ennesima vergine, tale Silvia Valerio da Padova, studentessa e scrittrice. Lei a differenza di Raffaella Fico non la vuol dare al calciatore Ronaldo e nemmeno allo sceicco pronto a forare il pozzo petrolifero per le mille e una notte con una donna ancora intonsa. No, la scrittrice si immolerà solo al presidente dell'Islam: Mahmud Ahmadinejad.
E si scatena il putiferio. Il conduttore Piero Chiambretti si trasfigura in un intrattenitore intollerante che straccia i fogli del suo libro e ne dileggia i contenuti. A dirla tutta, Silvia ricorda molto una tal Sonia - Cassiani, per la precisione - quella casta puella lanciata dagli spalti del
Maurizio Costanzo Show e anch'ella con un dizionario al posto della lingua, colma di latinorum e di scompiglio ad ogni sua apparizione, per via delle sue impopolari idee - o meglio dell'assenza di idee - sul sesso. Fu proprio la geniale Cassiani a fare da battistrada a questa simonìa del "te lo do ma tu non me la des". Ma non battè di certo a vuoto se a tutt'oggi molte sono le emulatrici di questa strada - scusate il voluto gioco di parole - che seguono il suo esempio per non "usarla" nel migliore dei modi.
Insorge anche Jonathan Kashanian, mai visto così accalorato davanti ad un essere femminile.
Parlando a me stesso: "Dejavu, perchè non fingi di averlo grosso come Priapo per vendere di più i tuoi libri? Telefona al "Chiambretti Night" e vediamo se c'è un'impennata!
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