Innanzi tutto Berlusconi dovrebbe ricevere la cittadinanza bulgara - ma questo potrebbe essere un problema superabile -, ma soprattutto dovrebbe trovare un partito disposto a candidarlo, e qui le cose si fanno più difficili. La principale formazione politica, il movimento “Cittadini per uno Sviluppo europeo della Bulgaria” (GERB) dell'ex premier Boyko Borisov, ha già detto ufficialmente di no: “GERB ha molti ottimi eurodeputati, che in gran parte verranno ricandidati. Confermo categoricamente che Berlusconi non sarà nostro candidato”, ha detto Borisov.
Una possibilità potrebbe essere quella offerta da Yane Yanev, leader del partito “Ordine, Legalità e Giustizia” (RZS), che nelle politiche dello scorso maggio ha raccolto però solo l'1,6% dei voti, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 4%. Secondo Yanev, Berlusconi “è più patriota di tutti i nostri eurodeputati messi insieme”. Il 15 dicembre l'RZS renderà pubblica la sua decisione. Nel frattempo vi consiglio la lettura del pezzo di Francesco Martino pubblicato oggi sul sito di Osservatorio Balcani e Caucaso.
Berlusconi, il bulgaro