Magazine Politica

“Silvio è un pezzente e soffre di alitosi”. La verità secondo la tv e le intercettazioni telefoniche. E per un giorno “W l’Italia”

Creato il 17 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
“Silvio è un pezzente e soffre di alitosi”. La verità secondo la tv e le intercettazioni telefoniche. E per un giorno “W l’Italia” In questo paese funziona così: se lo dice la televisione è vero, altrimenti ogni fatto, notizia, rumors, venticello calunnioso, ciancia e ciarla da comare non sono mai accaduti o, semplicemente, non sono veri. Accade così che il ministro de facto dell’istruzione, della cultura, delle infrastrutture, della ricerca scientifica, dell’ambiente nonché dell’economia, GiuliettoEdwardTremonti, prometta a Riccardo Muti, in un incontro tête-a-tête, di ripristinare il Fus (Fondo Unico dello Spettacolo), e un Bruno Vespa trionfante lo annunci pubblicamente nel corso di quella puttanata di trasmissione televisiva pro unità che si intitola “150”. È accaduto che nel pomeriggio di ieri, Edward Mani di Forbice sia andato a parlare con Riccardo Muti accompagnato da “magna magna sindaco Alemanno”. Colpito dall’esecuzione del Nabucco, con il “Va pensiero” cantato dal pubblico e dedicato alla “morte della cultura”, il ministro Tremonti ha voluto fare un passo indietro e promesso solennemente al maestro di ridare ossigeno all’intero settore. “Non solo scongelerà i 27 milioni di euro bloccati – ha dichiarato Gianni er bullo – ma provvederà a rimpolpare l’intero Fus”. A parte che i milioni di euro non sono 27 ma 77, possibile che Tremonti si sia commosso alle note del “Va pensiero” e sia rinsavito? Noi non lo sappiamo però, lo ha detto la tv. C’è da dire che la cosa ha messo di malumore Sandro Bondi il quale, piccantissimo, ha dichiarato: “Sono lieto e sollevato che Tremonti abbia promesso attenzione al sindaco di Roma rispetto ai problemi della cultura”. E dire che lui ha chiesto la carità per mesi!E la tv, ieri sera, ha anche detto per bocca di Giuliano Ferrara (che non guarderemo neppure sotto tortura) che le 33 ragazze di Silvio devono stare tranquille “Papi non vi lascerà mai sole e vi difenderà in ogni sede perché vi vuole bene”, omettendo di dire, il grosso-grasso cameriere ex comunista, che a Papi manca tanto il loro culo, ma questa è una quisquilia. Una cosa che la tv invece non ha detto, ma sulla quale i giornali si sono sbizzarriti, riguarda l’ultima serie di intercettazioni telefoniche a corredo del rinvio a giudizio di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Qualcuno ricorderà sicuramente che, al riparo da orecchie indiscrete, le ragazze di Villa San Martino, si sono lasciate andare a commenti non troppo lusinghieri nei confronti del loro benefattore. “Vecchio”, “malato”, “sporcaccione”, “culo flaccido” sono stati alcuni degli epiteti con i quali hanno descritto il loro pigmalione. Ora ne è uscito fuori uno nuovo: “Pezzente”, che detto di Silvio suona molto più di un semplice insulto. Ha proferirlo è stata Iris Berardi la quale, con una sola parola ha distrutto la dolcissima dichiarazione di Evelina Manna che descrive così la “ninna” con il presidente del consiglio: “C’è un suo lato etico (sic!, nda)-sentimentale che non emerge affatto. Ho vissuto con lui una storia sentimentale e pulita. Gli piace addormentarsi a seggiolina, abbracciati. Lui la chiama ‘nannina’. Veniva a letto con una mentina in bocca”. Che dolce, Evelina e molto ingenua visto che, candidamente, oltre a tutto il resto Silvio deve essere lapalissianamente affetto anche da una imbarazzante alitosi (non è l’unico in verità, ne conosciamo altri!). Comunque, alitosi o no, oggi l’Italia compie 150 anni. Le scuole sono chiuse, gli uffici pubblici pure così come molti negozi e altre attività commerciali. Grazie alla Lega ci siamo scoperti un po’ affezionati a questo paese e tutto sommato ci riteniamo fortunati di esserci nati, poteva andare peggio. Potevamo esseri nati, ad esempio, ad Adro dove impera un unico sole, quello padano, e la parola solidarietà rappresenta la linea guida dei baluba in giacca, cravatta e fazzoletto verde nel taschino. Potevamo essere nati a Milano e magari tenuti prigionieri nella Bat-house del figlio della sindaca o a Varese, costretti per ore ad ascoltare Bobo Maroni suonare le tastiere. O a Lecco dove ci avrebbero ammorbato con la storia della vita dell’insonne ingegner Castelli o addirittura a Torino vicini di casa di Borghezio. Per non dire di Bergamo dove saremmo stati costretti a vivere su un albero pur di non lasciare solo King Kong Calderoli. Ma la sfiga più grande sarebbe stata quella di nascere a Cassano Magnago dove non avremmo dovuto fare solo i badanti di Umberto Bossi ma anche gli istitutori di Renzino, il quale arbitrariamente si fa chiamare “trota” quando tutti sanno che le trote sono pesci intelligentissimi. Non appenderemo il tricolore fuori dalla finestra ma per un giorno, cari meridionali dei tirolesi, ci state facendo sentire italiani.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :