Silvio forever

Creato il 21 settembre 2011 da Fabio1983
Ho visto Silvio forever con un certo ritardo. Non andai al cinema e non ho neppure colto al balzo l’occasione di vederlo su La7 qualche giorno fa. Così l’ho noleggiato, riparando all’imperdonabile lacuna. Mancavano solo i pop corn. Ad essere onesti, sul momento non mi ha stravolto la vita granché. Il film, a suo modo, è persino piacevole, ma non aggiunge nulla all’uomo, riprende alcuni suoi cliché, li enfatizza alla bisogna, altri li trascura. C’era da aspettarselo, del resto. Non è semplice confezionare un documentario su di un personaggio che molto, rispetto all’uscita della pellicola, aveva ancora da lasciare ai posteri. Ora, questo post non avrebbe alcun senso se solo non avessi letto in questi giorni svariate opinioni su Berlusconi. Dal Ferrara che sussurra che in fondo pensare “le donne sono care” è tipico dell’essere italiano, al Ricci che oggi ad Aldo Cazzullo confida come sia lo stesso Cavaliere ad avere scelto una siffatta exit strategy. Fatta di escort ed estorsioni? Estorsioni presunte, ok, ma pur sempre una posizione poco raccomandabile per un capo di governo. E quella spasmodica voglia di finire sui libri di storia ed essere ricordato in eterno, che gli ha recentemente appioppato il direttore del Foglio. Ma il problema non è certo questo. Di novelli Napoleone Bonaparte il mondo è pieno. L’aspetto triste della sua parabola è che lui, Berlusconi, non si è mai messo in discussione, ha sempre saputo dispensare le colpe ai nemici o prendersi meriti altrui, ha preferito lasciar parlare la gente di sé sulla base di quattro chiacchiere al telefono che non sul proprio operato al servizio della collettività. Ha confuso il pubblico con il privato e il privato con il pubblico e inculcato, putroppo, tale modus operandi ai suoi sgherri. Ma ieri, e concludo, ha probabilmente toccato il fondo quando ha insinuato che un’agenzia di rating ha deciso di declassare l’Italia per via dei retroscena giornalistici sulla tenuta della maggioranza, ignorando, o facendo finta di ignorare, che S&P – non è un oracolo, d’accordo – ha in verità detto molto di più. E cioè che si è perso fin troppo tempo. Ai cittadini quel tempo non lo restituirà nessuno mentre lui finirà sui libri di storia per il motivo sbagliato. Eviti almeno di peggiorare le cose.

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