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Silvio: “Mi ricandido io, molti imprenditori mi rivogliono”. La sua prossima parola d’ordine: “Amnistia per tutti, macellai compresi”.

Creato il 12 luglio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Silvio: “Mi ricandido io, molti imprenditori mi rivogliono”. La sua prossima parola d’ordine: “Amnistia per tutti, macellai compresi”.

La vignetta è di Giuseppe Piscopo

Lo dico da sempre, quasi a voler esorcizzare l'eventualità. Silvio non è morto, tutt’al più è “in sonno”, proprio come vorrebbe la sua tessera numero 1816, (codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978), di iscrizione alla P2 di Licio Gelli. Da buon massone per paraculaggine, e non per credo, Nano Bifronte ha atteso tutti questi mesi, ciurlando nel manico, per poi lasciare al suo corvo Rockfeller preferito, Angelino Alfano, il compito di dare la ferale notizia agli italiani: “La mia impressione è che si ricandidi lui”, ha dichiarato sornione il segretario-badante. Detto, fatto. All’inizio, Over the Topa scese in campo perché la mamma gli disse: “Figghiu miu futti li communisti”. E lui li fottè, anche se per sconfiggere Occhetto, D’Alema e Veltroni non fu necessaria una grande impresa, bastò dire “Buh!”. Poi si ripresentò perché, “unto del Signore”, doveva ridare la “moralità” al Paese e un fottio di milioni di euro al Vaticano. Ora si ripresenta perché gli imprenditori lo reclamano a gran voce. La sua prossima campagna elettorale sarà improntata infatti sullo slogan “Niente tasse per tutti”. Il che significa via libera all’evasione fiscale, allo spallonaggio di denaro fresco in Svizzera, al riciclaggio di moneta sporca sonante in centri commerciali e librerie, al ritorno alle pensioni baby, alla depenalizzazione dei reati riguardanti gli incidenti sul lavoro, al Viagra (una pillola a settimana) ai pensionati, ai festini a luci rosse perché, stante l’attuale situazione, le giovin mignotte non gliela danno più, alle amnistie ai politici e agli imprenditori coinvolti in scandali finanziari, in corruttele e concussioni, alla medaglia d’oro al valor militare ai “macellai della Diaz”. D’altronde Silvio potrà dire che lo spread sopra i 400 è sempre lì e che non è vero, come ha detto l’altro ieri il professor Monti, che al G20 di Cannes fu ridicolizzato. Il fatto fu che nella capitale del cinema francese, Silvio si ripresentò con la barzelletta di Mohammad Esposito e nessuno rise. Ma da qui a dire di essere stato ridicolizzato ce ne corre. Povera, triste, mesta Italia se dopo vent’anni non ha ancora capito un cazzo.   


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