A gennaio si dimette Napolitano, a febbraio Silvio termina di scontare la sua pena, se poi aggiungiamo questo riscaldamento a bordo campo che sicuramente non può essere una semplice coincidenza, tutto induce a credere che le elezioni sono vicine. Meno tasse per tutti e la novità della doppia moneta saranno i fili conduttori dell’ennesima discesa in campo del cavaliere con troppi interessi in gioco per abbandonare il ring. Al disco rotto della riduzione del prelievo fiscale ha unito la variabile di Salvini dell’aliquota unica al 20%, mentre dal no euro si è distinto col doppio euro l’unico strumento a suo dire per salvare l’Unione dal tracollo sicuro dove la stanno portando la miopia dei paesi del nord Europa. Anche stavolta quindi, sarà la sua ricetta per un nuovo miracolo europeo a guarirci da tutti i mali. Non è escluso il ritorno. La musica del pifferaio magico resta per molti inebriante: uscire dai guai senza pagare dazio è il sogno di tutte le generazioni italiani che si sono succedute.
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