Simboli al Monumentale – PAPAVERO

Creato il 20 dicembre 2014 da La Civetta Di Torino @CivettaTorino

PAPAVERO (etimologia incerta, forse dal sanscrito papavira: succo pernicioso)
“Dormi sepolto in un campo di grano / non è la rosa non è il tulipano / che ti fan veglia dall’ombra dei fossi / ma sono mille papaveri rossi”. Così cantava De André ne “La canzone di Piero”. E non a caso.
Ogni 11 novembre si tiene nei paesi del Commonwealth il Remembrance (o Armistice) Day, un giorno dedicato alla commemorazione della fine della prima guerra mondiale e di tutte le altre guerre. Questa giornata fu istituita dal re Giorgio V nel 1919. L’11 novembre ricorda il giorno in cui nel 1918 terminò la Grande Guerra.
Il papavero rosso fu scelto come simbolo del Remembrance Day in riferimento alla poesia “Nei campi di Fiandra”, scritta nel 1915 da John McCrae, poeta, medico e militare dell’esercito canadese. McCrae fu ispirato dagli eventi vissuti nella seconda battaglia delle Fiandre svoltasi a Ypres, in Belgio, tra l’aprile e il maggio 1915. Così recita l’incipit della poesia: “Nei campi delle Fiandre sbocciano i papaveri / tra le file di croci / che segnano il nostro posto…”. In seguito alle battaglie infatti, per evitare il diffondersi di malattie, i terreni in cui morirono migliaia di soldati furono bonificati gettandovi la calce viva e a quanto pare i papaveri erano gli unici fiori che lì riuscivano a sbocciare. Si racconta poi che i papaveri delle Fiandre fossero di tanti colori, ma che diventarono tutti rossi in seguito al sangue versato dai militari.
Il papavero rosso comune, il Papaver rhoeas, è quindi diventato il simbolo di tutti i caduti in guerra, proprio come il Piero di De André.

Papaveri, particolare del Cimitero Monumentale di Torino

Io associo il papavero alla mia infanzia. Ogni settimana, di ritorno dall’immancabile visita al cimitero di Sassi con la nonna, io e mia sorella raccoglievamo un papavero, gli toglievamo i petali per tenere solo il pistillo. Ricordo che, premendolo sulla fronte, disegnava una specie di stella e così ci sembrava di trasformarci nell’Infanta Imperatrice de “La Storia Infinita”! Comunque…
Il papavero non veglia solo sulle tombe dei soldati, ma fa sempre capolino in tutti i cimiteri a decorazione delle tombe dei semplici civili. In realtà il papavero “funerario” non è quello comune, il Papaver rhoeas, a cui ho accennato poco sopra, bensì il Papaver somniferum.
Nella mitologia greca il Papaver somniferum – il papavero da oppio – è attributo del dio Hypnos (il Sonno), nonché di suo figlio Morfeo, il dio dei sogni e della notte.
Nelle “Metamorfosi” di Ovidio si racconta che Hypnos dimorava all’interno di una spelonca in cui “fioriscono fecondi papaveri”. Con un mazzo di papaveri poi, il figlio Morfeo sfiorava gli occhi dei dormienti facendoli sognare.
Inoltre, per le proprietà narcotiche di alcune sostanze (come la morfina) che contiene, il papavero da oppio è sempre stato associato ai concetti di sonno eterno e di morte e quindi è ovviamente uno dei protagonisti dell’arte funeraria!

Papaver somniferum. Immagine di Tanja Niggendijker, da: http://commons.wikimedia.org

La prossima volta che andrete al cimitero, provate a far caso a quante volte compare nelle tombe il papavero… vi capiterà di sicuro di perdere il conto!

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