Dal 1939 instaura un rapporto di amicizia con lo scrittore Giovanni Comisso e con Filippo De Pisis. Pochi anni dopo, nel 1942, conosce a Bologna Giorgio Morandi. L’anno dopo, nel 1943, conosce, invece, Ardengo Soffici. Risale al 1949 la sua prima personale di soli paesaggi presso la Libreria Ariel di Montecatini Terme, con presentazione di Alfiero Cappellini.
L’anno successivo, nel 1950, espone alla XXV Biennale di Venezia, anno in cui conosce anche Carlo Carrà. Nel 1955 Sergio Scatizzi si trasferisce definitivamente a Firenze, dove instaura rapporti con il vivace mondo culturale della città. Frequenta infatti: Ottone Rosai, Ugo Capocchini, Mario Marcucci, Nino Tirinnanzi, Enzo Pregno ed i critici Carlo Ludovico Ragghianti e Pier Carlo Santini.
Sergio Scatizzi, Terre, 1965. Olio su tela, 40×50 cm
Nel 1956 espone alla Galleria L’Indiano di Firenze; mentre, l’anno seguente, è presente con una mostra presentata da Luigi Baldacci, alla Galleria La Medusa di Roma. Nel 1958 una sua grande personale viene allestita alla Strozzina di Firenze. Nel 1961, sempre a Firenze, espone alla Galleria L’Indiano, con presentazione di Michelangelo Masciotta.
Il 1962 è un anno importante per la carriera artistica di Sergio Scatizzi. In quell’anno, infatti, sempre alla Galleria L’Indiano, presenta le Terre volterrane, un ciclo di lavori che rappresenta il suo personale avvicinamento alla poetica dell’Informale. Questa scelta lascerà fertili tracce in tutta la sua attività pittorica, fino agli ultimi anni.
Nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale di Roma. Due anni dopo, nel 1967, viene insignito del XVIII Premio Internazionale del Fiorino e della Città di Firenze.
Nel 1968 tiene la sua prima mostra americana all’Asheville Art Museum, North Carolina (USA). Il 1969, invece, è l’anno della sua mostra antologica alla Biennale del Fiorino di Firenze.
Simboli Art Gallery Firenze Sergio Scatizzi, Natura morta, 1970
Dal 1970 al 1975 tiene numerose mostre personali in diverse città italiane. Nel 1976 viene organizzata una vasta antologica presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, curata da Pier Carlo Santini.
È del 1982 l’antologica di opere dell’artista in Palazzo Strozzi a Firenze, presentata in catalogo da Carlo Ludovico Ragghianti. Durante tutti gli anni Ottanta tiene numerose mostre personali in importanti gallerie italiane.
Sergio Scatizzi, Campi d’estate, 1988, Simboli Art Gallery Firenze
Nei primi anni Novanta espone in due importanti mostre all’estero: una, nel 1991, alla Galleria Moutinas di Los Gatos, in California (USA), dove presenta Le carte dipinte; l’altra, nel 1994, al Columbus Centre di Toronto (Canada) con prefazione di Antonio Paolucci.
È del 1997-1998 la grande mostra di Sergio Scatizzi alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, dedicata al periodo informale con presentazione in catalogo di Antonio Paolucci, Carlo Sisi, Franco Zabagli, Raffaele Monti e Carlo Falciani.
Gli anni Duemila iniziano con importanti mostre personali a Firenze, Lucca, Pietrasanta, Milano e Montecatini Terme. Nel 2006 tiene un’importante personale a Firenze: Sergio Scatizzi – Immagini presso il Salone delle Reali Poste (nel Piazzale degli Uffizi), con presentazione di Antonio Paolucci, Ornella Casazza e Raffaele Monti.
È del 2009, invece, la sua ultima mostra intitolata Il Barocco informale di Sergio Scatizzi, tenutasi, a distanza di dodici anni, ancora una volta alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze, con presentazione in catalogo di Cristina Acidini, Giuseppe Cantelli e Simonella Condemi.
Muore a Firenze il 1 dicembre 2009.
Sergio Scatizzi, Campo di papaveri, 2003. Olio su tavola, 58×68 cm.
La retrospettiva di Sergio Scatizzi, presentata presso la Simboli Art Gallery di Firenze, comprende una selezione di trenta dipinti (olii su tavola e su tela), prevalentemente paesaggi e nature morte, dagli anni Sessanta agli anni Duemila, alcuni dei quali esposti per la prima volta al pubblico in questa occasione.
La mostra ripercorre le tappe fondamentali degli ultimi cinquant’anni della lunga e vivace attività artistica del maestro fiorentino, il quale ha fatto dell’uso materico e vigoroso, ma allo stesso tempo sensibile e raffinato, del colore – eredità della sua personalissima fase di avvicinamento all’Informale tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta –, un tratto caratteristico della sua poetica.
Sergio Scatizzi, Dopo il temporale, 2002, Simboli Art Gallery Firenze
Tra le opere più rappresentative che si potranno ammirare in esposizione, si segnalano: il materico olio su tavola intitolato Frutti del 1961; lo splendido dipinto Terre del 1965, appartenente alla famosa serie delle “Terre” dei primi anni Sessanta; e una delicata Natura morta del 1970.
Per quanto riguarda i paesaggi toscani, altra tematica assai cara al maestro, si troveranno in mostra alcuni significativi esempi, per la maggior parte appartenenti alla sua ultima grande stagione artistica, compresa tra gli anni Ottanta e gli anni Duemila, tra cui si ricordano: Campi d’estate del 1988; Paesaggio in Maremma del 1999; Dopo il temporale del 2002 e Verdi colline del 2005.
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La mostra è stata organizzata grazie alla preziosa collaborazione con lo Studio d’Arte Moderna Il Fiore di Montecatini Terme, Archivio Generale Ufficiale del maestro Sergio Scatizzi.
Sergio Scatizzi, Verdi colline, 2005. Olio su tavola, 57×77 cm.
SIMBOLI ART GALLERY
Firenze
SERGIO SCATIZZI
Lo sguardo del tempo
Catalogo della mostra Sergio Scatizzi, Lo sguardo del tempo (Opere scelte 1960-2009) – a cura di Emanuele Greco e Gabriele Greco – disponibile in galleria. Introduzione critica di Emanuele Greco.
INAUGURAZIONE: Sabato 20 ottobre 2012, ore 18.00
La mostra è visitabile tutti i giorni dal 20 ottobre al 30 novembre 2012
Orario mostra: lunedì 16.30-20 e martedì-domenica 10-13 e 15-20 – Ingresso libero
SIMBOLI ART GALLERY
Via di San Giuseppe, 6/r 50122 Firenze
Tel. +39 055 0502418 – Cell. +39 349 1438941
info@simboliartgallery.com – www.simboliartgallery.com
Sergio Scatizzi, Natura morta, 2007. Olio su tavola, 49×61 cm.
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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia Emanuele Greco per le notizie e le immagini relative alla mostra fiorentina di Sergio Scatizzi alla Simboli Art Gallery.
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