Simboli, che ossessione!

Creato il 10 aprile 2015 da Alessandralanzoni

Ognuno di noi nasce con un talento particolare, un’abilità che indirizza inevitabilmente le scelte e il modo di operare nel mondo. Io sono nata interprete. Interpretare significa risalire ad un significato partendo da un segno. E’ una sorta di caccia al tesoro in cui il premio consiste nel riuscire a dare un senso personale all’esperienza. Per chi nasce con questa forma mentis, ogni cosa è come se contenesse un messaggio che va intuito tramite la lettura di simboli.
Probabilmente alla base della spinta interiore verso una rappresentazione simbolica del reale c’è il bisogno di affrancarsi dall’angoscia del contingente: la sottile inquietudine di chi osserva la “normale” imponderabilità del caos e a ciò reagisce mettendosi in cammino alla ricerca di quel filo rosso che consente di ricongiungere fatto e significato.
Questo bisogno di una narrazione che trascenda il nudo segno attraverso un alfabeto più ricco di senso può farsi però ossessivo, proprio per la straordinaria capacità del reale di eludere il nostro tentativo di comprenderlo tramite mappe cognitive.
Nella mia vita, la ricerca del sistema di decrittazione perfetto è iniziata con lo studio delle lingue straniere - ritenendo forse che tramite lingue diverse si potessero cogliere e comunicare ulteriori sensi - passando poi per lo studio dei miti, dell’ermetismo e dell’alchimia, senza tralasciare Jung, approdando infine all’astrologia.
Sebbene sia lungi dall’essere perfetto, l’alfabeto astrologico è quello che mi ha incuriosito di più e su cui mi sono soffermata più a lungo perché ha dimostrato di essere un codice simbolico di interpretazione della realtà estremamente vivo, duttile e versatile. Ad esempio, una cosa è bella nella misura in cui l’archetipo della Bellezza è presente in essa, archetipo che in astrologia è simbolizzato da Venere. Ma se Venere si trova nel segno dell’Ariete, governato da Marte, il nostro ideale di bellezza avrà qualcosa di eroico, si risveglierà nella battaglia e nella sfida, portandoci a reagire ad esso in modo passionale ed istintivo. Se poi Venere in Ariete sarà opposta a Saturno in Bilancia, avvertiremo tutto il peso del confronto con l’altro, che si contrappone come un muro ai nostri istintivi slanci eroici, esigendo da noi un maggiore equilibrio… e così via.
L’astrologia offre l’indubbio vantaggio di poter operare una diversa organizzazione archetipica degli eventi, sia intrapsichici che del mondo che ci circonda, ma poiché ogni rimedio può trasformarsi in veleno, anch’essa può tramutarsi in una ricerca ossessiva di narrare il mondo solo attraverso la sua modalità interpretativa, fino a privarci della naturalità nell’esperienza del reale.
Nella mia ricerca di senso, la dimensione simbolica era diventata una sorta di ossessione, che non permetteva più alla vita di sorprendermi e stancava la mia mente. Ma la vita, più saggia di qualunque teoria, mi ha costretto a cambiare radicalmente prospettiva, costringendomi a trasferirmi da Roma nella Bassa padana. 
Qui, in questo paese pigramente operoso, dove lo sguardo tocca l’orizzonte senza incontrare ostacoli, e l’azzurro del cielo e il verde della campagna hanno una potenza tale da impedire qualunque fraintendimento riguardo la loro natura, il mio bisogno di creare metafore del reale attraverso i simboli si è placato. Ora, mentre cammino sull’argine seguendo il corso sinuoso del Secchia, o quando una lepre mi attraversa la strada o un airone cinerino si alza in volo mentre guido tranquillamente per le strade di campagna, non sento il bisogno di “tradurre” ciò che mi accade: la Natura parla un linguaggio che non ha bisogno di essere decrittato, le sue parole vengono riconosciute direttamente dall’anima senza alcun bisogno di passare per il vaglio della mente, che finalmente riposa.
Questo articolo è stato recentemente pubblicato sul numero 012 del trimestrale Tutto Qui & Dintorni  http://www.tuttoqui.info/

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