- La mia bisnonna aveva valori cristiani molto forti, e dovendomi documentare per questa interpretazione, mi sono venuti in mente i suoi insegnamenti, la sua fede straordinaria. In questo momento di rinascita della spiritualità e di apertura della Chiesa con l'arrivo di Papa Francesco, un gesuita, spero che essa possa spogliarsi dei vecchi preconcetti, cambiare la sua politica sopratutto verso i giovani e le nuove idee. Un Papa che possa essere di guida ed incentivo allo sviluppo e crescita del nostro Paese.
Simon è loquace, e alla mano. Sa mettere a tuo agio, e dimostra di avere una grande comunicativa.
- Credo che l'apertura mentale sia da coltivare, un bene necessario. Io sono stato fortunato, ho avuto la possibilità di viaggiare e conoscere diversi Paesi, grazie al mio lavoro nella moda. Rimpiango proprio il senso di libertà di quei giorni. L'opportunità di vedere città e confrontarmi con culture diverse. Amo in special modo Parigi, e il Sudafrica, dove mi reco da amici per praticare il surf da onda. Chissà, potrebbe essere la mia Nazione ideale, ogni tanto ci faccio un pensierino, anche se ora come ora politicamente il Sudafrica sta attraversando momenti difficili. Sono stato per certi versi un ragazzo tormentato, alternandomi fra lo sfigato e il bohémien, ma soprattutto mi sento un ribelle.
Gli chiediamo della sua prima uscita in televisione, nel personaggio di Edoardo Mariani, e dei suoi progetti.
- A Carabinieri ero un pacato e riflessivo carabiniere, questo ruolo mi ha dato l'occasione per farmi conoscere ancora meglio sul piccolo schermo. Poi è arrivato "Puccini", il ruolo del primo fidanzato di "Moana", e il teatro. Nonostante non avessi mai studiato recitazione, cosa che poi ho fatto successivamente, ho sempre cercato di dare il meglio. Mi considero un perfezionista, quasi un maniaco, se non fossi così, sentirei di non aver rispetto di me e del pubblico. Il mio è un lavoro particolare, che per me ha una funzione terapeutica. Vorrei sempre fare qualcosa di nuovo, e purtroppo con rammarico devo constatare che il momento è critico anche per il mondo dello spettacolo. E' difficile, ma io non demordo, ormai la passione è nel sangue.
Simon ci racconta della sua città, Roma.
- Roma, quasi a dispetto delle sue origini lontane, è giovane. Come se avesse ancora bisogno di crescere. E' una splendida città storica, che ho imparato ad amare da alcuni anni, e mi cruccio però di una certa provincialità che ad esempio a Milano, città manageriale e sicuramente più grigia, non ha. Diciamo che con qualche accorgimento, Roma potrebbe essere in assoluto la città più bella del mondo. I giovani qui possono trovare tanti locali, e intrattenimento, ma si riscontra - e credo che questo valga per la maggior parte d'Italia- una disattenzione ai valori dell'amicizia autentica, e un senso di solitudine. I giovani si proteggono con maschere, difensive, che non permettono la libera comunicazione con gli altri, privandoli della conoscenza e della condivisione a favore della superficialità. A questo proposito mi rifaccio ad un programma di Barricco, su Sky, che mi ha lasciato profonde emozioni. Palladium Lectures, magari non di facile interpretazione, permette a Barricco di raccontarci in modo ammiccante, emozioni su cui poter riflettere. Questo è ciò che manca a molti giovani, la volontà di approfondire e maturare attraverso la letteratura.
Ormai l'intervista sta per giungere al termine, sarebbero tante le cose da chiedere a Simon: con la sua simpatia e spontaneità è riuscito a far passare quaranta minuti in un volo. Gli chiediamo dove potremmo vederlo sul piccolo schermo, e lui ci informa che il 23 di aprile, sarà il cattivo in Rosso San Valentino, su Rai Uno, per la regia di Fabrizio Costa, a fianco di Alexandra Dinu e Luca Bastianello.
- Siamo stati chiamati a presentare Rosso San Valentino a Cinematografo, e se devo parlarti del mio personaggio, sappi che è un tipo poco raccomandabile, un vero sabotatore. Però non voglio levare l'effetto sorpresa, quindi non aggiungo altro.
Sul finale, quando ormai la batteria dell'Iphone comincia a cedere, riusciamo a chiedergli un'ultima curiosità, quale sia il suo eroe dei fumetti preferito.Come colto di sorpresa e aver riflettuto e detto Thor, ci ripensa e con grande energia dice Ken Shiro.
- Lo so, non è proprio un eroe positivo, con tutto il sangue e la violenza, ma vuoi mettere? Con i suoi urli e tutte le botte che dava, per un indomito come me, direi sia l'ideale!
Ringraziandolo ancora per la sua disponibilità, vi ricordiamo l'appuntamento con Simon Grechi il 23 aprile su Rai Uno per la prima puntata di Rosso San Valentino, sul sito rai il promo.
Sabato notte Simon Grechi era ospite di Cinematografo, programma di Gigi Marzullo, insieme a Maria Luisa De Crescenzo, per presentare la fiction Rosso San Valentino. Ecco il video:
Dasvidaniya, Simon, e in bocca al lupo per tutto.
Clara Bartoletti