Simona Colombo

Creato il 19 gennaio 2015 da Destinazione Libri @destinazionelib

Abbiamo conosciuto Simona qualche tempo fa, per il suo tour blog. Si è dimostrata fin dalle prime mail una persona schietta e diretta, dolce, ma dal fatto suo.

Una persona che ama i libri nel senso più totale del termine, ama il confronto con i lettori, con gli scrittori, ama il confronto per arricchirsi personalmente.  Premesse che ci hanno spinto immediatamente ad ospitarla in queste pagine.

Leggiamola..

  • Ciao Simona, Ben ritrovata innanzitutto, ti abbiamo seguita nel tuo tour blog, ma ti chiedo di  parlaci di te, di farti conoscere anche a tutte quelle persone che ancora non ti conoscono. Ciao e grazie ancora per lo spazio che mi concedete sul vostro sito dopo il tour. Nata e cresciuta a Monza, sarei solo una triste contabile se non coltivassi la mia passione per i viaggi e la scrittura. Le due cose si completano a vicenda perché ogni viaggio mi insegna qualcosa di nuovo sul mondo, sulla natura e sulle persone e poi riporto ciò che ho imparato nei miei testi. Oltre ai libri, scrivo anche un blog sulle mie avventure in giro per il mondo, Semm de Passacc, mentre sul sito Scritti a Penna parlo della mia esperienza come scrittrice.
  • di cosa parlano i tuoi libri? I miei interessi sono molto vari e di conseguenza anche i temi dei miei libri. Scrivo prevalentemente storie che stanno a metà tra il fantasy e la fantascienza perché sono generi che mi permettono di spaziare dalla magia alla tecnologia e, attraverso le avventure dei miei personaggi, esploro ogni volta i diversi argomenti che preferisco. Per esempio, Il Guardiano è un racconto dalle sfumature horror che racconta della perversa amicizia tra quattro adolescenti in uno sperduto paesino di montagna; Ninna Nanna per Lucifero, invece, è un romanzo apocalittico nel quale si intrecciano le vicende di streghe e scienziati impegnati a evitare la fine del mondo; la mini saga di Legione, che conterà alla fine 5 libri (due già pubblicati), è invece incentrata sui membri della Legione Segreta, un’organizzazione mondiale millenaria che si occupa di risolvere misteri naturali e soprannaturali. Fuori da questo filone di storie di fantasia, c’è Di Passaggio in Indonesia che è un libro autobiografico sui miei tre viaggi in Indonesia, tratto in parte dal mio blog sul quale i racconti delle mie avventure disorganizzate in giro per il mondo riscuotono un discreto successo.
  • quanti ne hai scritti? Come, credo, ogni scrittore, ho sempre tante idee e progetti. Alcuni solo abbozzati, altri quasi finiti, ma fermi a fermentare in una cartella sul pc. Dunque, ne ho scritti tanti, ma ne ho pubblicati cinque al momento.
  • da dove nasce l’idea di scrivere un libro così? Parlando di Legione, cercavo uno stratagemma per poter trattare tanti argomenti diversi all’interno di un’unica ampia trama. Creare un’organizzazione mondiale millenaria mi ha dato questa opportunità perché le vicende dei legionari ambientate nel presente si intrecciano con quelle di colleghi del passato. In ogni libro, che ha per sottotitolo il nome del protagonista di turno, posso quindi utilizzare diversi scenari storici e geografici. Nel primo libro, per esempio, racconto la storia di River, come entra nella Legione Segreta e come questo influisca sulla sua vita e quella delle persone a lui vicine. La trama, però, alterna i capitoli su di lui con quelli su un gruppo di legionari in missione nel 1883 e le due storie, pagina dopo pagina, si riuniscono in un’unica avventura. Il secondo libro, Gabriel, parte da una sacerdotessa nell’antica Babilonia e arriva a coinvolgere dei ragazzini americani nel 2014.
  • Hai fatto questa esperienza del Tour Blog, lo rifaresti? Il tour è stato una bella esperienza. Mi è piaciuto organizzarlo e mi ha fatto conoscere otto blogger interessanti, ognuno a suo modo, e davvero gentili e disponibili. Dal punto di vista della visibilità, non è andato, invece, come speravo. Ci sono stati pochi commenti, mentre mi sarebbe piaciuto interagire maggiormente con il pubblico. Gli articoli del tour non erano di stampo promozionale, ma approfondivano diversi aspetti di Legione che avrei voluto discutere con i lettori. Comunque non escludo di organizzarne un altro in futuro, quando avrò un po’ di tempo.
  • Ci sono tanti blog che parlano di libri, secondo te cosa deve avere un blog per fare la differenza?Mi piace pensare a un blog come a un luogo di ritrovo dove discutere di una passione comune. Se si riduce a una semplice vetrina di libri, diventa inutile perché tanto vale cercarseli direttamente su Amazon. I post che preferisco sono quelli che, pur partendo da un libro, allargano il discorso, parlando magari di tecniche di scrittura, della creazione dei personaggi, scambiandosi opinioni sui messaggi nascosti nel libro e perfino sulle copertine migliori o peggiori. Un blog dovrebbe dare spunti di riflessione e discussione perché il pubblico si senta coinvolto e voglia partecipare commentando.
  • negli ultimi dieci anni il modo di scrivere è sicuramente cambiato, oggi è più diretto, meno preamboli, si arriva subito nel cuore della storia, cosa ne pensi? La scrittura, come ogni arte, si evolve al passo con i tempi. Siamo nell’era del “tutto e subito”, di conseguenza la letteratura si adegua a un pubblico che trova sempre meno tempo per leggere. Personalmente, non amo le lunghe descrizioni dettagliate semplicemente perché distolgono dalla storia: se due personaggi si stanno prendendo a pugni, non mi interessa quanti quadri sono appesi alla parete della stanza, ma voglio i particolari delle loro ferite. D’altra parte, un racconto troppo scarno e diretto rischia di non coinvolgere il lettore. Bisogna trovare un equilibrio tra descrizione e azione, la parola giusta al posto giusto crea l’atmosfera in un attimo. In questo era un maestro Ray Bradbury, uno dei miei autori preferiti.
  • qual è la fase più difficile nella stesura di un libro? Nel caso di Legione, utilizzando diverse ambientazioni storiche, la fase  più laboriosa è quella di ricerca. Mi documento molto sui luoghi e sulle epoche che descrivo perché voglio che risultino credibili anche se inserite in una trama di fantasia. Leggo libri e articoli, faccio ricerche in internet, guardo film e documentari per imparare e trarre ispirazione.
  • Ti affezioni ai tuoi personaggi? Molto, a volte troppo, tanto che quasi mi dispiace metterli in situazioni difficili. Spesso, però, li ho anche ammazzati, ma fa parte del gioco. È una strana sensazione quella di avere tra le mani la vita e il destino di un personaggio perché, mentre la storia si sviluppa, acquista sempre più la propria identità fin quasi ad agire e parlare autonomamente. Se lo scrittore ha ben chiaro il proprio personaggio, sa come si comporterà in ogni situazione, quali saranno le sue reazioni, i suoi pensieri, i suoi commenti e non deve far altro che raccontarli. Dopo averli inventati, insomma, collaboro con loro alla stesura del libro.
  • i tuoi libri: dove possiamo trovarli? Sono tutti disponibili su Amazon. Di Passaggio in Indonesia, Legione River e Gabriel sia in edizione cartacea che ebook, mentre Il Guardiano e Ninna nanna per Lucifero, per ora, solo in formato ebook. Sul mio sito www.scrittiapenna.it si trovano facilmente tutti i link per acquistarli oltre alle trame e alcune curiosità nella sezione “Dietro le quinte”.
  • Che lettrice sei Simona? Direi quasi onnivora. Non ho un genere prediletto, ma spazio dalle storie horror alle cronache di viaggio di antichi esploratori, dal fantasy di Neil Gaiman ai gialli di Agatha Christie, dai reportage di Kapuscinski ai romanzi di Ray Bradbury, ai saggi sui cambiamenti climatici. Nonostante la mia versatilità, comunque, sono molto esigente riguardo un libro: deve essere scritto bene. Sono rimasta delusa da libri che mi avevano intrigato con la quarta di copertina per poi trovare la lettura bloccata da errori grossolani nello svolgimento della trama e perfino nella grammatica.

  • Libro scritto, parti riviste, poi la penna mette l’ultimo punto, che sensazione provi? La soddisfazione dura un attimo, subito dopo mi assale la nostalgia. Trascorro mesi immersa nel mondo dei miei personaggi, la notte sogno scene della storia, di giorno prendo appunti su ogni foglietto che mi capita a tiro. Un giorno il libro è finito ed è come rientrare da un viaggio durante il quale ho vissuto esperienze e conosciuto persone che, una volta tornata a casa, mi mancano. L’unico rimedio a questa sensazione un po’ triste è partire di nuovo.
  • Scrittore ed Autore, due sinonimi o due significati diversi? La differenza è sottile. Durante la stesura di un libro si è scrittori, una volta che l’opera è pronta se ne è gli autori.
  • I tuoi prossimi impegni? Il primo episodio di Legione, River, è appena uscito in versione inglese, quindi sono impegnata nella promozione su siti esteri, interviste comprese. Mi piacerebbe organizzare un blog tour internazionale, ma devo ancora fare selezione tra gli infiniti blog letterari in lingua inglese.
  • il tuo rapporto con i social … Non ne vado matta perché ho poco tempo per seguire tutto, ma riconosco che hanno un ruolo importante nella comunicazione di oggi. Ho una pagina Facebook personale che uso per tenermi in contatto con gli amici sparsi per il mondo incontrati durante i miei viaggi. Poi ne ho una dedicata a Scritti a Penna, dove parlo dei miei libri e condivido gli articoli che pubblico sul sito. Uso, invece, Google+ per condividere i post del mio blog di viaggi. Non ho un account su Twitter, dite che mi serve?
  • Hai partecipato a qualche concorso?  Nel 2013 ho partecipato al concorso Go Around the World per racconti di viaggio e ho vinto uno dei quattro premi Silver, praticamente un secondo posto a pari merito con altri tre autori. È l’unico concorso a cui abbia mai partecipato perché, di solito, non mi piace scrivere “a tema” e spesso i concorsi riguardano argomenti specifici.
  • Simona  intervistata  da Destinazione Libri…perchè questa scelta? Ho conosciuto il vostro sito attraverso il tour e mi è piaciuto subito perché, come dicevo qualche risposta fa, non si limita a essere una vetrina, ma è uno spazio di discussione e questa chiacchierata virtuale lo dimostra.
  • La domanda che non ti abbiamo fatto e che ti aspettavi? Non sono una grande esperta di interviste, avendone fatte poche. Rispondo solo che sono contenta perché non mi avete rivolto domande banali e non sarò certo io a farmele.
  • Cosa ti piacerebbe rimanga al lettore di questo libro? Ovviamente, la voglia di leggere il libro successivo della saga! Scherzi a parte, mi piacciono i libri che, una volta terminato di leggerli, mi lasciano la sensazione di aver vissuto una grande avventura con il piacere di ricordarla nel tempo. Spero che Legione abbia lo stesso effetto. Inoltre, la storia offre molti spunti di riflessione sul mondo in cui viviamo, com’era un tempo, com’è oggi, cosa c’è che non va. Vorrei che il lettore cogliesse l’occasione per pensarci e farsi una propria opinione, dopo aver scoperto cosa ne pensano i miei personaggi.
  • Stai già pensando al prossimo libro? Sto scrivendo il terzo episodio della saga, questa volta con una protagonista femminile e ho già parecchi appunti per gli ultimi due libri della serie. Tra gli articoli sul mio sito si trova qualche anticipazione, ma non voglio svelare troppo.

Simona, noi ti ringraziamo per essere stata con noi, torna ogni volta che vuoi.

Buona lettura cari lettori, alla prossima

Alessandra



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