Un anno fa moriva Marcello D’Orta. Nel quartiere napoletano di Scampia, un premio alla sua memoria. Sulla dimora ospitale delle Carte Sensibili. Buona lettura.
Quanti anni sono passati dal libro di Marcello D’Orta sulla capacità di lottare contro le “scarrupaggini” della realtà sociale dei bambini di una piccola cittadina partenopea? Quindici anni. E il suo autore se ne andato giusto un anno fa. La sua opera letteraria non rientrava in nessuna classificazione (Filosofia? Didattica? Letteratura? Diario scolastico?), ma ricordiamo che: Fu un successo di vendita e di critica; fu trasformata in un film diretto da Lina Wertmuller; e ancor di più, il suo titolo è diventato una locuzione, un modo di dire identificante: “Io? Speriamo che ora me la cavo…”.
In memoria dello scrittore, è nato un premio, Il “legato ad un progetto ambizioso assai”, il SELf, Secondigliano Libro Festival.
Secondigliano è un grosso quartiere partenopeo, una cerniera popolata e popolare fra l’ultima collinetta della città e la sterminata rete dei paesini della prima periferia della metropoli. Una parte si compone…
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