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Sincretismo di confine: i Buddha Park tra Thailandia e Laos

Creato il 11 giugno 2014 da Pietro Acquistapace
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Sala Keoku

Nong Khai è nota soprattutto per essere il lato thailandese di un trafficatissimo posto di confine con il Laos. Moltissimi turisti attraversano ogni giorno questa frontiera per giungere a Vientiane, distante soltanto una ventina di chilometri; il confine è segnato dal Mekong, fiume che unisce tutto il Sud-Est asiatico, e lo si varca tramite un ponte. Tuttavia vale la pena fermarsi per due attrazioni molto particolari a ridosso della frontiera, una per ognuno dei due lati, vale a dire i Buddha Park creati da Luang Pu Bunleua Sulilat, dove sculture davvero bizzarre affascineranno i visitatori.

Lo stesso creatore è una figura singolare: nato in Thailandia nel 1932 e cresciuto poi in Laos, da dove fuggì nel 1975 dopo la presa del potere da parte dei comunisti del Pathet Lao per tornare nel paese natio. La leggenda vuole che determinante per il suo futuro, e quello dei Buddha Park, fu la caduta in una grotta dove incontrò un eremita Hindu avviandosi agli studi religiosi, che lo portarono a diventare un prete-sciamano integrando buddhismo e induismo in una visione religiosa alquanto eterodossa. Luang Pu Bunleua Sulilat dedicò tutta la vita alla realizzazione di statue che esprimessero la sua idea religiosa, costruendo prima Xieng Khuan sul lato laotiano (1958) e quindi, dopo avere lasciato il paese Sala Keoku (che significa la sala di Keoku, il nome dell’eremita hindu) nei pressi di Nong Khiai (1978).

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Sala Keoku

I due Bhudda park riflettono l’estro del creatore, da alcuni abitanti locali non ritenuto del tutto sano di mente. Statue di Buddha si accompagnano ad altre di Shiva e Visnu, una delle opere più grandi sembra una grande zucca mentre si tratta di una rappresentazione dell’aldilà, ci sono serpenti e demoni ovunque nonché punte di kitsch davvero notevoli. Il tutto arricchito dal fatto che le statue sono in cemento, il materiale più economico a disposizione, e dal fatto che a realizzare tali opere sono stati allievi di Luang Pu Bunleua Sulilat spesso lontani dall’essere degli artisti. Il creatore dei Buddha Park nel tempo riuscì infatti a radunare intorno al suo credo una comunità di fedeli; Luang Pu significa qualcosa del tipo “venerabile nonno”, un titolo riservato di solito ai vecchi monaci mentre Bunleua Sulilat non fa parte di nessun clero.

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Xieng Khuan

Xieng Khuan si trova a circa 25km a sud-est di Vientiane e può essere raggiunto in pullman, più precisamente con il bus numero 14 che parte dall’autostazione di Talat Sao, nel centro di Vientiane. Sebbene molte guide dicano che il servizio pubblico arrivi fino al parco dei buddha in realtà (almeno nella mia esperienza) non è così. Il bus n.14 arriva infatti fino al Ponte dell’Amicizia, la frontiera tra Laos e Thailandia (la fermata è a circa due metri dal punto di confine vero e proprio), da cui Xieng Khuan dista circa 8km. Chi volesse farli a piedi sappia che si tratta di una strada polverosa e percorsa da camion, ma che si snoda lungo il Mekong. Ci sono molti tuk tuk e mototaxi il consiglio è comunque di prenderli appena usciti dalla zona di frontiera (dopo essere arrivati ad un incrocio distante circa 500 metri) e di trattare sempre sul prezzo.

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Xieng Khuan

Sala Keoku si trova invece nei pressi della stazione dei treni di Nong Khai. La distanza non è moltissima ma serve comunque un mezzo di trasporto. Una volta usciti dalla stazione bisogna girare a sinistra fino ad un grosso incrocio, e quindi prendere la strada sulla destra, molto grossa e trafficata. Per arrivare al Buddha Park troverete una stradina sulla sinistra, sulla stessa strada ma dal lato opposto vi è un tempio molto interessante che vale la pena vedere: il Wat Pho Chai. La difficoltà per trovare Sala Keoku oltre che dalla mancanza di trasporto pubblico è il fatto che la trascrizione dal thai è spesso molta diversa, armatevi quindi di pazienza e se passate da Nong Khai non perdetevelo.

http://inmemoriamluangpu.blogspot.it/2008/05/buddha-park-and-sala-keoku.html


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