Dopo l’appello lanciato dall’Anief che chiede al Governo di rispettare l’accordo già preso, immediata è la risposta della Cisl ed infatti si apprende che il segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrima augura “che il Senato rimedi ad una palese iniquità a danno dei lavoratori della scuola, recuperando quanto previsto dall’emendamento al decreto “milleproroghe”, già presentato e non accolto in precedenza alla Camera. I lavoratori della scuola hanno da sempre un’unica “finestra” di uscita dal servizio, che coincide con la fine dell’anno scolastico e l’inizio del successivo. Fissare al 31 agosto, e non al 31 dicembre, la data cui fare riferimento per mantenere, se posseduti, i previgenti requisiti di accesso alla pensione eviterebbe di creare discriminazioni tra il personale, esposto a trattamenti diversi nel corso del medesimo anno scolastico”. “I lavoratori della scuola hanno già contribuito fortemente alle politiche di risanamento dei conti pubblici: non rivendicano privilegi, ma meritano sicuramente un segnale di attenzione che ci sembra doveroso”.
La Uil Scuola invece riporta nel sito la lettera scritta il 30 gennaio scorso dai tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil in cui si rileva che nel Milleproroghe “non trova alcuna risposta il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa. In particolare, dovrebbe essere prevista l’opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l’accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa”.
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