Mi guarda.
Io, mi guardo dentro i miei occhi nel riflesso.
Mi scuote un singhiozzo di pianto. La mia immagine rimane lì immobile, mi guarda feroce.
E' arrabbiata con me.
Io sono arrabbiata con me stessa.
"Perchè?" Mi chiede, mi chiedo.
"Devo farlo..." Il mio è un sussurro strozzato. Faccio fatica a parlare perchè il piangere mi ha gonfiato la gola.
"Non può non esserci una ragione! Deve esserci un motivo!" Il mio riflesso mi abbaia contro dall'interno dello specchio. La sua voce è metallica, rimbomba, sembra che si espanda dentro cerchi concentrici su uno specchio d'acqua.
"Lo sai perchè. Tu... sei me."
"No. Non lo so. Non ti capisco."
"Non ce la faccio! Non è più come un tempo!"
Distolgo gli occhi, non riesco a sopportare il mio sguardo riflesso che mi processa, mi giudica e mi condanna senza appello.
"Voglio che tu mi dica perchè! Dammi una sola ragione!"
"Di ragioni te ne posso dare anche più di una, ma... la verità è che ormai ho deciso e non posso tornare indietro."
"Certo che puoi! Solo la morte è per sempre!"
"No... devo farlo. Ho bisogno di farlo. Non ce la faccio più a sentirmi così!" I miei occhi tornano a incrociare il mio riflesso.
"Che cosa è cambiato?"
"Soprattutto io. Non sento più la luce della passione. Non c'è più la scintilla...!"
"Si è solo un pò assopita. Non puoi..."
"No! Devo farlo! Non tornerà se vado avanti così. Devo... Ho bisogno di farlo..."
"... Così vuoi dire addio per sempre...?"
Il respiro mi si blocca nei polmoni. Vedo il mio riflesso abbassare lo sguardo e affievolirsi.
Vorrei parlare, ma le parole mi muoiono in gola come cerini che non hanno ossigeno per bruciare.
"... Quindi, finisce così...?" Mi sussurra il mio riflesso, prima di scomparire nello specchio.
Sto per replicare, ma non lo faccio.
La solitudine mi avvolge. E ricado nel baratro dei miei dubbi.
... CONTINUA ...